I progetti, spesso,
sono soltanto delle buone intenzioni.
È risaputo.
Se poi si ha a che
fare con dei progetti “politici”, le cose si complicano alquanto.
Il fenomeno dilagante del
gioco d’azzardo “legalizzato” rappresenta un problema sociale con gravi
ricadute anche sul fronte socio-sanitario.
Il progetto governativo
di qualche settimana fa prevedeva di vietare gli apparecchi video poker nel raggio
di 500 metri da scuole, ospedali e chiese.
La recente approvazione
del decreto sulla Sanità da parte del Consiglio dei Ministri ha fatto saltare
il concetto di distanza. In un primo momento i 500 metri sono diventati 200,
per poi scomparire del tutto a favore di un più generico concetto di «prossimità».
Le slot, al pari di sigarette e alcol, pur generando dipendenza, malattie e disagi sociali,
sono una parte molto redditizia delle entrate statali e il dietro front del
governo salvaguarda un gettito erariale che lo scorso anno, tanto per fare
qualche numero, ha permesso incassi statali per 3,9 miliardi di euro.
Se poi, alla fine, si
decreta che le amministrazioni locali sono l’organo deputato a vigilare sui
locali da gioco d’azzardo (campa cavallo…), s’intuisce senza tanta difficoltà
come la classica «montagna» abbia partorito, in “prossimità”, il solito «topolino».
Canzone del giorno: Good Intentions (2010) - Finger Eleven
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