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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 23 novembre 2024

Quale arte?

Ormai hanno vinto anche alle elezioni i supermiliardari che non si sa come hanno fatto i soldi o forse sì, tipo Trump, e subito si sono presi il ricco dei ricchi, quello che chiamandosi Musk può aiutare i poveri a restare più poveri ma contenti. Ci mancava Cattelan per dare il colore dell’arte anche a chi ha i mobili di casa d’oro (forse finto o forse no), e per fortuna adesso c’è: l’acquirente è un magnate cinese, felice e contento di aver partecipato all’asta a New York prendendosi una celebre e puzzolente opera d’arte, che partiva venduta in precedenza a 120 mila dollari, e dopo una raffica di dollari in pazza salita, è stata venduta per 6,2 milioni. Il compratore è Justin Sun, possessore di miliardi in bitcoin, che ha annunciato felice: «Adesso me la mangio». L’opera, guardata con sospetto anche da chi l’ha appiccicata al muro di Sotheby’s a New York, con quel modesto pezzo di scotch, piccolissima meraviglia dell’arte, ha un nome grandioso: Comedian. E tutti quei soldi adesso che fine faranno? Quanto saliranno le quotazioni di Cattelan? E che cosa farà adesso l’artista? Chissà se in questo momento è a casa sua, pensando magari di creare prima o poi, visti i tempi, un’opera con protagonista un Trump nudo. Del resto viviamo non solo nell’epoca dell’inglese sfoggiato da Raffaele Fitto, ma anche e soprattutto in quella della grande passione per i ricchi ricchi. In cui, in particolare, le tante signore trumpiste si chiedono come si fa a diventare ricchi ricchi, senza sapere fare nulla. Io ricordo Maurizio Cattelan nel periodo di massimo spolvero, nel 2011 a New York alla stupendissima mostra intitolata All,“Tutto”. E già allora c’era chi si chiedeva se l’uomo era il solito pasticcione, per di più italiano, oppure il divino Cattelan. Su, dall’alto, le forme vuote e precipitose delle sue opere, come appese a un filo al Guggenheim, parevano una meraviglia. E pazienza se gli oggetti erano sempre pensati per scandalizzare, come — citando alcune delle sue creazioni più discusse — il Papa caduto e il cavallo appeso, Hitler in ginocchio e il cane impagliato, lo scheletro di un gatto gigante lungo otto metri, un bambolotto con la faccia di Picasso, una gran quantità di bambini impiccati, che avevano inorridito Milano da un albero di periferia. Poi, si sa, arrivano i momenti difficili, in cui perfino lui non sa quale direzione prendere. Potere seduttivo di Cattelan: nel 2002, un suo affezionato collezionista inglese gli chiese un ritratto della madre anziana e lui la configurò rattrappita dentro un frigorifero. La famiglia Brown era molto incerta, poi acconsentì e Betsy ebbe la ventura di morire prima di vedere il risultato: i familiari hanno fatto sapere di trovare conforto dalla scultura di cera poliestere e capelli umani, considerandola come un monumento alla memoria.


Natalia Aspesi, la Repubblica (22/11/2024)


Canzone del giorno: Filigree (2013) - Alison Moyet
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