Spesso i suoi personaggi sono eroi solitari, destinati a una nobile sconfitta: don Chisciotte, Cyrano, Che Guevara...
«Deve essere un fatto generazionale. Vale anche per De André, che canta i vinti e le donne di malaffare. Lui ascoltava Brassens, io Dylan; ma io ammiravo François Villon, il poeta maledetto del Quattrocento, graziato dal re, di cui non si sa che fine abbia fatto».
De André è il cantautore che le assomiglia di più?
«Forse sì, per il tardo romanticismo che ci affascinava entrambi. Anche se lui veniva da un’importante famiglia di Genova. Io vengo da Pavana».
De André era terrorizzato dal pubblico; lei ha fatto centinaia di concerti.
«Ma avevo una paura folle ogni volta. Salivo sul palco con lo stesso terrore con cui affrontavo gli esami all’università».
Chi altri ammira?
«Gino Paoli. La canzone d’autore comincia con Il cielo in una stanza. Una svolta: senza rima, senza ritornello. Ho ammirato anche Sergio Endrigo, che però si era rotto i timpani durante un’immersione e non riusciva più a intonarsi, ricordo un concerto in cui soffriva moltissimo».
Nelle sue canzoni lei canta spesso la fine di un amore. Altrui, come la meravigliosa «Scirocco», o suo. Quale donna si nasconde dietro Eskimo?
«Roberta, la mia prima moglie».
Aldo Cazzullo intervista Francesco Guccini, Corriere della Sera (10/12/2023)
Canzone del giorno: Eskimo (1978) - Francesco Guccini
Clicca e ascolta: Eskimo....