Dobbiamo sviluppare dunque una cultura del benessere sociale?
«Assolutamente sì. È un discorso più interessante che dire: siamo tutti vittime, siamo tutti dipendenti. Voglio focalizzarmi su che cosa si può fare. Allo stesso modo in cui si riducono il consumo di zucchero e di calorie».
La prescrizione?
«Così come la salute personale, fisica e mentale, si basa su dieta, esercizio e sonno, per la salute sociale si tratta di essere connessi in una maniera produttiva e funzionale. Al lavoro o nella vita hai bisogno di tre ingredienti: conoscenza, network e cornice temporale. Non puoi abbeverarti al primo news feed e pensare che ricevi informazioni adeguate: dobbiamo fare delle scelte, serve una dieta dell’informazione. Fino a due anni fa tutti erano ubriachi di ogni novità che arrivava dalla Silicon Valley: la velocità è bella, la mancanza di limiti è bella, il sovraccarico di informazione è bello. Ora abbiamo di fronte una sfida educativa: come col cibo, serve una dieta bilanciata».
E le reti personali?
«Il punto è che abbiamo dimenticato che cosa siano le relazioni: si deve passare dal database al peoplebase. Se hai un gruppo di persone nella tua vita, non devono essere solo numeri».
Infine il tempo.
«La vita contemporanea è dominata dalle agende. I diari e i calendari dovrebbero essere trattati come i corpi: ingerisci solo ciò che vuoi e puoi controllare. Mentre oggi tante persone non hanno il controllo sui loro calendari e sul loro tempo».
da un'intervista di Luigi Ippolito a Julia Hobsbawn (la Lettura del Corriere della Sera - 17/4/2018)
«Assolutamente sì. È un discorso più interessante che dire: siamo tutti vittime, siamo tutti dipendenti. Voglio focalizzarmi su che cosa si può fare. Allo stesso modo in cui si riducono il consumo di zucchero e di calorie».
La prescrizione?
«Così come la salute personale, fisica e mentale, si basa su dieta, esercizio e sonno, per la salute sociale si tratta di essere connessi in una maniera produttiva e funzionale. Al lavoro o nella vita hai bisogno di tre ingredienti: conoscenza, network e cornice temporale. Non puoi abbeverarti al primo news feed e pensare che ricevi informazioni adeguate: dobbiamo fare delle scelte, serve una dieta dell’informazione. Fino a due anni fa tutti erano ubriachi di ogni novità che arrivava dalla Silicon Valley: la velocità è bella, la mancanza di limiti è bella, il sovraccarico di informazione è bello. Ora abbiamo di fronte una sfida educativa: come col cibo, serve una dieta bilanciata».
E le reti personali?
«Il punto è che abbiamo dimenticato che cosa siano le relazioni: si deve passare dal database al peoplebase. Se hai un gruppo di persone nella tua vita, non devono essere solo numeri».
Infine il tempo.
«La vita contemporanea è dominata dalle agende. I diari e i calendari dovrebbero essere trattati come i corpi: ingerisci solo ciò che vuoi e puoi controllare. Mentre oggi tante persone non hanno il controllo sui loro calendari e sul loro tempo».
da un'intervista di Luigi Ippolito a Julia Hobsbawn (la Lettura del Corriere della Sera - 17/4/2018)
Canzone del giorno: Overload (2006) - John Legend ft. Miguel
Clicca e ascolta: Overload....