Roma 7 novembre 1786
Sono
qui da sette giorni e lentamente si va formando nella mia mente il concetto
generale di questa città. Non faccio altro che andare in giro senza riposo;
studio la topografia della Roma antica e della moderna, guardo le ruine e i
palazzi, visito una villa e l'altra e le cose più meravigliose mi cominciano a
diventar familiari; apro solamente gli occhi, guardo, vado e ritorno, poiché
solo in Roma è possibile prepararsi a godere Roma.
Confessiamolo
pure, è un'impresa ardua e dolorosa, cavar fuori la vecchia Roma dalla nuova;
ma si deve fare e sperare in una soddisfazione finale inapprezzabile. Si
incontrano da per tutto tracce di una magnificenza e di uno sfacelo che
sorpassano ogni nostra immaginazione. Quello che hanno lasciato i barbari è
stato devastato dagli architetti della nuova Roma.
Se si
pensa che questa città vive da più di duemila anni, a traverso mutamenti così
svariati e profondi, e che è ancora la stessa terra, gli stessi monti e spesso
le stesse colonne e gli stessi muri, e nel popolo ancora le tracce dell'antico
carattere, allora si diventa complici dei grandi decreti del destino e riesce
difficile in principio all'osservatore di notare come Roma segue a Roma e non
solo la nuova e la vecchia, ma anche le diverse epoche della vecchia e della nuova.
Io cerco ora perfino i punti seminascosti, trovando molto giovamento dagli
studi precedenti, poiché dal secolo XV in poi sono stati artisti e dotti in
gran numero che hanno dedicata tutta la loro vita a questa impresa.
Questa
sconfinata profondità opera in noi silenziosamente» quando ci aggiriamo per le
vie di Roma in cerca di cose da ammirare. Altrove bisogna cercare attentamente
per iscoprire cose che abbiano significato, qui invece ne siamo circondati e
riempiti Dovunque si vada o si stia si è sicuri d'aver davanti agli occhi un
quadro vario e complesso. Palazzi e ruine, giardini e deserti, vastità ed
angustia, cupole e stalle, archi di trionfo e colonne spezzate, e spesso tutte
queste cose così vicine le une a le altre che si potrebbero disegnare in un
solo foglio. Ma ci vorrebbero migliaia di bulini per esprimere quello che
vorrebbe dire una sola penna! E poi la sera si torna a casa stanchi ed esausti
per l'ammirazione e per la meraviglia...
Wolfang Goethe, Viaggio in Italia (Italienische Reise - 1813)
Canzone del giorno: On an Evening in Roma (Sott'er celo de Roma) (2016) - Michael Bublé
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