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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 15 agosto 2017

Salassi

La crisi....
Crisi. Crisi di qua. Crisi di là. Come recitava l'antica canzonetta: "Ma cos'è questa crisi?". Nel 1933, anno del brano cantato da Rodolfo De Angelis, si cercava di uscire fuori dalla Grande Crisi del '29 che partì dagli Stati Uniti per poi raggiungere l'Europa. Quasi settanta anni dopo, sempre negli USA, la creazione dei mutui subprime e il credito a buon mercato per tutti genererà la terribile crisi scoppiata nel 2007. I dati parlano di 9 milioni di posti di lavoro andati in fumo e di 19.200 miliardi di ricchezza delle famiglie svanita nel nulla. Un disastro senza precedenti che ha coinvolto il globo intero. È servita la lezione? A dieci anni di distanza sono molti gli economisti che non ritengonoo molto appropriati gli antidoti adottati in questi anni di crisi. Scrive Angelo De Mattia su Milano Finanza: "Ricorre in questi giorni il decennale della tempesta finanziaria perfetta, scoppiata negli Usa con i subprime e trasferita poi al resto del mondo, in specie all’Europa, mentre in America si riusciva efficacemente a contrastarla con una gigantesca immissione di liquidità da parte di Tesoro e Federal Reserve. Gli Usa applicavano l’insegnamento di Keynes. L’Europa ha invece tardato molto a capire la lezione keynesiana e ha impostato l’azione di contrasto facendo leva su una cieca austerità, rinsaldata in questa linea allorché la crisi dalla finanza si trasferì sui debiti sovrani e da questi sui sistemi bancari. Anziché l’insegnamento del più grande economista del ‘900, l’Unione senza esserne consapevole ha seguito la linea dei medici del ‘600, che per guarire i malati spesso praticavano i salassi e, poiché altrettanto di frequente gli ammalati non guarivano, la causa veniva individuata nella poca quantità dei salassi praticati, sicché si continuava a farne fino a che l’ammalato, debilitato, moriva. In sostanza l’ammalato originario che ha diffuso il virus, ossia gli Usa, è guarito rapidamente, mentre gli infettati, in primis l’Europa, solo ora cominciano a intravedere segni di ripresa dell’economia. Nonostante tutto la lezione non è servita quasi a nulla, insistendosi, da parte delle istituzioni comunitarie sotto l’influenza tedesca, sulla linea che può ancora essere ricondotta all’austerità cosiddetta espansiva, sia pure temperata dall’escamotage della flessibilità nell’applicazione delle regole sui conti pubblici".


Canzone del giorno: La crisi  (1999) - Bluvertigo
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