Due mesi fa la pubblicazione di Blue & Lonesome è stato un vero e proprio regalo natalizio.
I Rolling Stones si erano dati appuntamento a Londra ed entrati nei British Grove Studios avevano cantato dal vivo, nello spazio di tre giorni, 12 classici del blues.
È nato così il loro venticinquesimo album.
La più grande rock'n roll band di tutti i tempi è riuscita a confezionare un cadeaux che ha una tale carica di suggestività che più lo si ascolta e più ci si fa trasportare al ritmo del blues.
Se si fanno due conti ci si accorge che nel 1966, ossia "soltanto" 50 anni prima della pubblicazione di Blue & Lonesome, i Rolling Stones si presentavano al grande pubblico con l'album Aftermath, praticamente il loro vero primo lavoro con tutte canzoni inedite e composte dalla coppia Jagger/Richards. Ma prima di allora, nei loro primi anni di attività, la band aveva iniziato cimentandosi principalmente in rivisitazioni di tanti classici blues del repertorio americano. D'altronde proprio il loro nome deriva dal famoso brano Rollin' Stone del grande Muddy Waters.
Mezzo secolo dopo il gruppo di Mick Jagger ha deciso un ritorno alle origini reinterpretando in modo magistrale alcuni brani degli anni 50 e 60 che rendono il disco seducente, solenne, tradizionale e malinconico.
Piccole grandi perle da ascoltare e riascoltare. Hoo Doo Blues, Little Rain, Just Like I Treat You. Tutti brani interpretati in modo delizioso e, per dare un tocco di eleganza in più al disco, in due canzoni (Everybody Knows Abaout My Good Thing e I Can't Quit You Baby) intervenire anche Eric Clapton.
Magiche composizioni. Praticamente delle "Pietre" (preziose!) che continuano imperterrite a rotolare per la gioia degli amanti del rock.
Canzone del giorno: Blue & Lonesome (2016) - Rolling Stones
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