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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 26 ottobre 2016

Analfabetismo

È in atto un "processo di atrofizzazione del sapere costante e lievitante".
Il professore Tullio De Mauro non usa mezzi termini e continua a segnalare, dall'alto dei sui ottaquattro anni, la mostruosa ignoranza che contraddistingue la maggioranza degli italiani.
Le ricerche dell'Ocse, anno dopo anno, ribadiscono i preoccupanti dati di analfabetismo che caratterizzano il nostro paese: "Abbiamo una percentuale di analfabetismo strutturale intorno al 33% in misura proporzionale per classi di età: dai 16 anni in avanti. Il 5% di essi non riesce a distinguere il valore e il senso di una lettera dall’altra. Avrà difficoltà a ca- pire ciò che divide la b con la t la f la g. Cecità assoluta. Il restante 28 ce la fa a leggere, ma con qualche difficoltà, parole semplici e a metterle insieme: b a c o, baco. Singole parole".
Il famoso linguista, intervistato da Antonello Caporale su Il Fatto Quotidiano di sabato scorso, ci ricorda che accanto al cosiddetto livello di "analfabeti strutturali", totalmente incapaci di decifrare uno scritto, c'è il livello degli "analfabeti funzionali", che contraddistingue coloro che "Riescono a comprendere o a leggere e scrivere periodi semplici. Si perdono appena nel periodo compare una subordinata o più subordinate. E uguale difficoltà mostrano quando le operazioni aritmetiche si fanno appena più complicate della semplice addizione e sottrazione. Con i decimali sono guai". L'ignoranza incide anche nella qualità del lavoro rappresenta un costo in termini civili, culturali e anche produttivi.
Alla fine dell'intervista Caporale chiede a De Mauro di cosa ci sarebbe bisogno. Il linguista così risponde: "Di cicli di aggiornamento culturale di massa. E nessun sussidio (penso alla cassa integrazione) dovrebbe essere possibile senza un contestuale periodo di educazione alla lingua.
Prima si andava al mercato e si sceglieva la lattuga. Adesso c'è il supermercato dove tutto è imbustato. Per capirne provenienza e confezionamento è necessario saper leggere. Posso anche leggere Cile, ma se non so dove si trova quel Paese che me ne faccio di quella indicazione?".

Canzone del giorno:  Parole (1993) - Francesco Guccini
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