Volente o nolente, dall'estero ci osservano e scrutano
con scrupolosità. Più o meno come, dalle nostre parti, tentiamo di fare quando
captiamo e commentiamo le vicende al di la dello stivale.
L'opinione pubblica internazionale, giornali esteri e
commentatori politici fanno fatica a codificare quanto accade nel nostro paese
all'indomani della condanna del Cavaliere. Il
mondo ci guarda (e non capisce), come sintetizza il titolo di un editoriale
di Beppe Severgnini sul Corriere
della Sera: "Non capisce l’opinione pubblica internazionale. Non
capiscono i giornali, le televisioni, le radio e i siti web. Non capiscono i
conservatori, i liberali e i socialisti. Nessuno capisce come, in una
democrazia, una parte del potere politico possa rivoltarsi contro il potere
giudiziario, pur di difendere il proprio capo".
Il giornalista sottolinea come, nei paesi occidentali,
il potere giudiziario rappresenti l'arbitro della vita civile: "Le
nostre diatribe italiane sull’accanimento giudiziario risultano
incomprensibili. «Berlusconi è stato indagato e processato come nessun altro!»,
protestano i sostenitori in Italia. La reazione, fuori d’Italia, si può
riassumere così: «Bene. Ora processate anche gli altri». Opinioni brutali?
Considerazioni sempliciste? Ma l’opinione pubblica internazionale è, spesso,
brutale e semplicista. Pensate a quanto sappiamo noi sul funzionamento della
democrazia americana o tedesca (l’equilibrio tra i poteri, i controlli
incrociati). I cittadini tedeschi e americani sanno altrettanto (poco) della
democrazia italiana. Sanno però che il legislatore legifera, il governo governa
e il potere giudiziario giudica. Ogni interferenza appare sospetta. Le norme
spinte in Parlamento per alleggerire la propria posizione processuale, durante
gli anni di governo: questo sì, di Silvio Berlusconi, viene spesso ricordato".
La sentenza ha messo in crisi la stampa internazionale e i vari commenti non risparmiano critiche e battute sulle attuali (attuali?) vicissitudini di Berlusconi: "Certo dev’essere sgradevole, per un elettore di centrodestra, leggere opinioni tanto sfavorevoli; ed è doloroso, per ogni italiano, sapere che l’opinione negativa su un leader ricade anche, inevitabilmente, sul Paese che rappresenta".
La sentenza ha messo in crisi la stampa internazionale e i vari commenti non risparmiano critiche e battute sulle attuali (attuali?) vicissitudini di Berlusconi: "Certo dev’essere sgradevole, per un elettore di centrodestra, leggere opinioni tanto sfavorevoli; ed è doloroso, per ogni italiano, sapere che l’opinione negativa su un leader ricade anche, inevitabilmente, sul Paese che rappresenta".
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