Il taglio scelto dai
quotidiani per divulgare la condanna di Silvio Berlusconi, non poteva che
apparire diverso a seconda delle "latitudini".
È stata " fatta
giustizia" ovvero è stata " fatta ingiustizia"? Il personaggio
bisogna trattarlo da delinquente per frode fiscale ovvero fin quanto qui
accaduto lo legittima fra i perseguitati?
Il Fatto quotidiano
è il più esplicito (naturalmente!) in chiave anti-cavaliere e titola in prima
pagina: "Condannato il delinquente". Altri giornali che fino
all'altro ieri avrebbero alzato i calici con caratteri trionfalistici, sfornano
titoli più cauti (influenzati dal governo delle larghe intese?) e si va da un "Condannato"
dell'Unità fino ad arrivare a un " Berlusconi, la condanna è
definitiva" di Repubblica.
Anche il Sole 24 Ore si
uniforma al trend: "Berlusconi condannato, interdizione da
ridefinire".
Sulla sponda
pro-cavaliere la difesa d'ufficio è chiaramente lasciata alle pagine de Il
Giornale che titola: "Berlusconi non è finita", che lascia spazio a
mille prospettive (tutte dalla parte del loro datore di lavoro).
La
pagina piú "mistica" è quella redatta da Libero. Il titolo parla da
solo: "Risorgerò". La caricatura in prima paginam è ancora più
eloquente poiché evidenzia il Cavaliere che, avvolto da un candido lenzuolo
bianco (e con aureola d'ordinanza), si avvia a risorgere nonostante la
"crocifissione" giudiziaria. Un esplicito collegamento a quel
personaggio che, se non ricordiamo male, piú di duemila anni fa, ha avuto a che
fare anch'egli con dei giudici. Accostamento blasfemo? Ai giudici della Cassazione
la sentenza finale mentre ai posteri un altro tipo di sentenza (ardua!).
Canzone del giorno: Try Again (2006) - Keane
Clicca e ascolta: Try....