I bianconeri passano 1-0
all’Olimpico di Roma con grande autorità, contro una Lazio a tratti pericolosa.
Una vittoria all’Olimpico, si sa,
non è una cosa da niente, contro questa Lazio poi, quella di Miro Klose e del
profeta Hernanes, che ieri ha fatto tremare la porta di Gigi Buffon calciando
forte sul palo alla sua destra. Proprio Buffon ieri sera ha salvato più volte il risultato,
compiendo interventi prodigiosi tanto che Andrea Pirlo è corso ad abbracciarlo
come se avesse segnato un goal: «E gratificante che un campione come lui abbia
avuto un pensiero simile per un compagno di squadra. Si è campioni in tanti
modi e lui ha dimostrato di esserlo con un semplice gesto. Un abbraccio che per
me ha significato molto».
Le parate di Buffon testimoniano
un’egregia prova della Lazio. Le occasioni fioccano da una parte e dall’altra: «Partita equilibrata, giocata alla pari» dice
Reja.
La Juve lancia un contropiede
micidiale, partito da Vucinic e condotto da Matri sulla sinistra. L’assist a
centro area mette Pepe in condizione di battere un rigore in movimento e
l’esterno non sbaglia, firmando il suo secondo goal in due partite.
A questo punto per il club di
Corso Galileo Ferraris arriva il match più difficile, senza il principino
Marchisio. Scherzo del destino, Michele
Pazienza la sua prima da titolare la giocherà proprio contro il Napoli e questa
volta vincere conta di più, per l’orgoglio e per la classifica. Sarebbe fuga.