Le università online nascono nel 2003, quando il governo Berlusconi II con un decreto consente di svolgere in presenza solo gli esami di profitto e la discussione della tesi. In meno di tre anni fioriscono ben 11 atenei, e vengono tutti abilitati a rilasciare titoli equivalenti a quelli delle università tradizionali. Nel 2006 il governo Prodi II mette un freno, e con un altro decreto legge (art.2 c.148 DL n. 262) blocca la nascita di nuovi istituti online. Dal 2019, su parere favorevole del Consiglio di Stato, queste università possono acquisire la forma di società di capitale, diventando così delle vere e proprie imprese. Il modello è importato dagli Stati Uniti dove, secondo il National Centre for Education Statistics, 3.894 college offrono programmi completamente a distanza. La differenza rispetto all’Italia sta nel fatto che la laurea non ha nessun valore legale: a contare non è il titolo in sé, ma «quale» università ti ha conferito quel titolo. Nella Ue l’Italia è il Paese che ha il numero più alto di atenei online e tutti privati. Si avvicina solo la Spagna con 6 università e oltre 300 mila studenti, perché serve una enorme utenza sudamericana. In Germania la didattica online è invece dominata dalla Fernuniversität di Hagen, istituto pubblico con oltre 70 mila studenti. Secondo il portale Statista il giro d’affari nella Ue quest’anno raggiungerà 3,8 miliardi di euro, di cui 850 milioni solo nel nostro Paese. Vediamo allora come funzionano questi 11 atenei, come preparano, chi li valuta (visto che il titolo vale tanto quanto quello di una università in presenza) e chi sono i proprietari. Escluse le facoltà che prevedono attività obbligatoria in presenza come medicina, veterinaria e scienze della formazione primaria, con le telematiche ci si può laureare in tutte le discipline. Pensate per aiutare chi lavora a conseguire un titolo, in realtà oggi quasi uno studente su quattro è under 23. Ma perché attraggono tanti giovani? I motivi principali sono due: 1) Le rette vanno dai 1.200 ai 5.900 euro all’anno: non ci sono test di ingresso e gli appelli sono numerosi e flessibili. Quindi più accessibile e più economica per chi vive lontano dalle città con sedi universitarie. 2) Alle telematiche è più facile laurearsi velocemente. Il 44,8% ottiene la laurea breve in tre anni, contro il 37,8% dei laureati negli atenei tradizionali. Nel 2022 le università telematiche hanno organizzato 149 corsi di laurea: la maggior parte in discipline economico-giuridiche e sociali, e artistico-letterarie. Riscuote particolare successo «scienze motorie», con oltre 28 mila studenti, cioè il 44% degli iscritti a questa facoltà in Italia. Al San Raffaele di Roma va forte la laurea magistrale in «nutrizione umana»: attira il 42% delle iscrizioni. […] Multiversity Spa, di proprietà del fondo britannico CVC Capital Partners con sede legale in Lussemburgo, ingloba Pegaso, la San Raffaele (fondata dal re delle cliniche Antonio Angelucci e poi venduta) e Mercatorum. Il presidente è l’ex presidente della Camera Luciano Violante. Nel comitato consultivo troviamo l’ex viceministra degli Esteri Marta Dassù, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni de Gennaro, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, e l’ex procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi. Pegaso è tra gli atenei che per tutto l’anno accademico 2023-24 hanno effettuato esami online, non previsti dalla legge e in violazione delle linee guida del Mur. La e-Campus ha la sede centrale a Novedrate (CO) ed è stata lanciata dall’imprenditore Francesco Polidori, già fondatore del gruppo Cepu. Polidori ha recentemente patteggiato 3 anni per bancarotta fraudolenta. Nel 2023 l’imprenditore ha finanziato la Lega di Salvini: 10 mila euro a titolo personale, 30 mila euro attraverso l’Università e-Campus dove fino al 2022 il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara era inquadrato come «presidente dell’Osservatorio inter-ateneo per la ricerca». La Niccolò Cusano ha sede a Roma ed è stata fondata da Stefano Bandecchi, oggi sindaco di Terni. Bandecchi tramite l’università telematica e un’altra sua srl, «Società delle scienze umane», in passato ha finanziato con 385 mila euro Forza Italia, Impegno Civico e Alternativa popolare (partito di cui è Coordinatore nazionale e con cui si è candidato alle ultime elezioni europee). La Unicusano è finita sotto inchiesta per evasione fiscale e ha subito due sequestri preventivi tra il 2023 e il 2024 per un ammontare di 22,8 milioni di euro. Il fondatore e i suoi soci sono accusati di aver usato i proventi delle rette universitarie per svolgere attività commerciali e per coprire spese personali, tra cui l’acquisto di una Ferrari e una Rolls Royce Phantom. L’Unicusano conta tra i suoi laureati illustri il ministro Francesco Lollobrigida e l’ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca (famoso per aver sventolato il cappio davanti alla presidente della Bce Lagarde). […] Riassumendo: 1) risparmiando su stipendi e numero di docenti gli atenei online fanno concorrenza sleale agli atenei tradizionali, contribuendo all’abbassamento generale della qualità dell’insegnamento; 2) il rapporto opaco con la politica mina credibilità e trasparenza.
Milena Gabanelli e Francesco Tortora, corriere.it (24/10/2024)
Canzone del giorno: I'd Like to Know (1995) - Supergrass
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