“Il calcio sopporta una maledizione che allo stesso tempo è la salvezza di giocatori, allenatori e ultrà afflitti da una sconfitta. Si tratta di un’attività in cui non basta vincere, ma bisogna vincere sempre, in ogni stagione, in ogni torneo, in ogni partita. Nel calcio non c’è posto per il riposo né per il divertimento, a poco serve avere uno straordinario palmarès storico o aver conquistato un titolo l’anno prima. Essere stato ieri il migliore oggi non conta più, figuriamoci domani. […] Quel che so per certo è che non esiste sport che angosci di più, quando è angoscioso. Anzi, nel mio caso particolare confesserò che è tra le poche cose che mi fanno reagire oggi allo stesso modo – esatto – in cui reagivo quando avevo dieci anni ed ero un selvaggio, il vero recupero settimanale dell’infanzia”.
Javier Marías (1951 - 2022), Selvaggi e sentimentali. Parole di calcio (2002 - ed. Einaudi)
Canzone del giorno: Una vita da mediano (1999) - Ligabue
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