Si conferma in crescita l’export militare italiano, come risulta dall’annuale “relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento” inviata dal Governo in Parlamento. Nel 2023, l’export italiano di materiali e sistemi d’arma ha raggiunto i 6,311 miliardi di euro rispetto ai 5,2 miliardi di euro del 2022, una crescita pari al 24,4%. Per quanto riguarda la “classifica” dei singoli Paesi destinatari delle nostre esportazioni belliche, al primo posto c’è la Francia con 465,4 milioni di euro, seguita dall’Ucraina con 417,3 milioni di euro, USA, 390,3 milioni, e Arabia Saudita con 363,1 milioni di euro. Importante il dato sull’Ucraina, secondo la relazione, infatti, “ il conflitto in corso, dopo una prima fase in cui l’assistenza militare è stata gestita quasi interamente tramite le forniture organizzate dal Ministero della Difesa (che non necessitano di licenza UAMA), nel 2023 ha visto un maggiore apporto da parte del settore privato”. Questo significa che siamo passati sistematicamente dalla fornitura di stock alla fornitura di nuovi prodotti tramite contratti siglati con le aziende. Nessuna indicazione sui prodotti – al solito, la relazione “eccelle” per l’assoluta mancanza di trasparenza – ma è presumibile che questi comprendano munizionamento di diverso tipo e calibro, sistemi contraerei e anti-drone, e sistemi di guerra elettronica.
Pietro Batacchi, Rivista Italiana Difesa (18/04/2024)
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