"Furono dati gli occhi a un cieco: subito chiese di avere anche le sopracciglia"
La Georgia è una repubblica caucasica con capitale Tbilisi. Nella sua lingua fu tradotta la Bibbia, a partire già dal V sec. in codici importanti. Quello che abbiamo proposto è un curioso aforisma georgiano. La sua incisività è indubbia e colpisce un difetto che un po' tutti ci trasciniamo dietro e ci rende incontentabili. Vogliamo, esigiamo, pretendiamo, reclamiamo, richiediamo senza sosta , quasi tutto ci fosse dovuto. L'insoddisfazione non ci permette neppure di godere quello che abbiamo ottenuto perché, subito dopo, siamo pronti a protestare perché desideremmo qualcos'altro. È, questo, un vizio che riguarda no solo il possesso ma anche l'intelligenza: vorremmo capire e risolvere tutto. Riguarda la stessa vita: se abbiamo un dolore ci lamentiamo; se passa, co sembra poca cosa la serenità; se siamo soli, vorremmo una presenza; quando abbiamo una persona accanto, ci annoiamo. La litania potrebbe proseguire all'infinito. Non conosciamo il gusto della semplicità, del poco, della sobrietà, dell'essenzialità, dell'essere appagati anche nelle piccole cose e nella quotidianità. Il poeta russo Sergej Esenin nell'opera postuma L'uomo Nero (1926) scriveva: "Mostrarsi semplici e sorridendi è l'arte suprema del mondo". Vivere con semplicità genera la pace interiore, libera da tensioni incessanti, e diventa uno dei doni più preziosi dell'esistenza.
Gianfranco Ravasi, Breviario - Il Sole 24 Ore