È accaduto 10 anni fa. Il 9 gennaio del 2007 Steve Jobs presentò al mondo il primo iPhone. Durante la conferenza di apertura del Macworld di San Francisco, il numero uno della Apple salì sul palco vestito con un girocollo nero, i jeans e delle scarpe da ginnastica per annunciare la nascita di un nuovo "telefonino" full-touch con le caratteristiche anche di un iPod e di una fotocamera. Praticamente un piccolissimo computer con possibilità di chattare dal vivo, scaricare musica, film e programmi. Perspicacia di un genio che con il suo prodotto ha rivoluzionato usi, comportamenti e psiche del genere umano. Nel bene e nel male.
Scrive Vittorio Zucconi (La Repubblica del 6 gennaio scorso): "L'angelo custode della nostra solitudine e il salvatore dei bambini al ristorante apparve sulla Terra nel gennaio di dieci anni or sono, alzato dalle dita magre del suo creatore, un uomo chiamato Steve Jobs che sapeva di morire. Era stato battezzato iPhone ma neppure colui che lo aveva voluto, presentato alle folle e marchiato con quella “i” che voleva stare per Individuale, Informazione, Internet, Istruzione, Innovazione - neppure lui lo spiegò mai del tutto - ma soprattutto per “io” come ego, aveva capito quale forza rivoluzionaria avesse evocato. Alle sue spalle infatti, in caratteri bianchi sul grande schermo del palcoscenico il 9 gennaio 2007, il motto ufficiale annunciava che con l’iPhone Apple aveva “reinventato il telefono”. Sbagliato. Dieci anni più tardi, sappiamo che quell’oggettino da un etto e mezzo di peso e dalle dimensioni di una merendina non avrebbe cambiato il modo di telefonare. Per miliardi di esseri umani, smarth, trasformandosi da servo a compagno a padrone. Da succubo del nostro volere a incubo delle nostre ore. (...) Quell’oggetto, nelle sue evoluzioni, sarebbe stato, oltre le previsioni di chi lo aveva immaginato, la risposta alla condizione umana. All’angoscia della solitudine e all’incubo della noia".
Canzone del giorno: Guardian Angel (2003) - Lou Reed
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