«Stupido è chi lo stupido fa», dice la mamma di Forrest Gump (gran donna). Vuol dire che a qualificarci non è la nostra condizione di nascita, ma quello che diciamo e quello che facciamo. Allo stesso identico modo, “scimmia è chi la scimmia fa”. Scimmia è chi grida scimmia a una donna africana e poi ammazza di botte l’uomo che la difende. Scimmia è il senatore (senatore!) che diede della scimmia alla ministra africana Kyenge. Scimmie sono gli ultras di calcio quando insultano e aggrediscono in branco (l’aggressione di branco è tipica delle scimmie). Scimmia è il razzismo, scimmia l’ignoranza, scimmia la paura fobica delle altre scimmie. Scimmie siamo tutti. È da lì che veniamo. La civilizzazione e la cultura sono la via, faticosissima, lungo la quale abbiamo cercato di progredire, e di emendarci dalla bestialità. Ci siamo dati regole (anche linguistiche), ci siamo dati metodi di convivenza per sopportarci meglio, tra scimmie. Ogni tanto qualcuno non ce la fa, e ridiventa scimmia. Bisogna dirglielo, con la dovuta pietà ma anche con la dovuta intransigenza, all’assassino di Fermo, così come a ogni razzista: guarda che la scimmia sei tu. E sei talmente scimmia che nemmeno sai di esserlo.
Michele Serra, l'Amaca (la Repubblica del 8/7/2016)