"Sono state trovate in un fossile di 500 milioni di anni fa le più
antiche tracce di un cervello: i resti appartengono a un antenato di insetti e
ragni e sono stati scoperti in Cina e studiati da Javier Ortega-Hernández,
ricercatore dell’università britannica di Cambridge. La scoperta, descritta
sulla rivista dell’Accademia delle Scienze deglli Stati Uniti «Pnas»,
potrà aiutare a ricostruire la complessa storia dell’evoluzione del sistema
nervoso centrale. Questo antichissimo cervello appartiene a un
Chengjiangocaris kunmingensis, un animale che visse durante la cosiddetta
«esplosione» del Cambriano. È stato un periodo di rapido sviluppo, in cui
comparvero moltissime nuove specie: è da queste che si svilupparono poi molte
delle famiglie di animali esistenti tutt’oggi. Il Chengjiangocaris
assomigliava molto a un crostaceo e fu probabilmente uno degli antenati dei
moderni artropodi. Se in passato erano già stati rinvenuti fossili con
alcune tracce di cervello, è la prima volta che vengono alla luce anche le
strutture nervose periferiche: si è così osservato un cordone nervoso che
attraversava tutto il corpo, simile al midollo spinale dei vertebrati. Il
cordone presentava una serie di «nodi», dai cui partivano le terminazioni
nervose per il controllo degli arti".
La Stampa, mercoledì 2 marzo 2016