La corrispondenza
REGIA: Giuseppe Tornatore
INTERPRETI: Olga Kurylenko, Jeremy Irons
SCENEGGIATURA: Giuseppe Tornatore
Fotografia: Fabio Zamarion
Musica: Ennio Morricone
DURATA: 116'
USCITA:
Silenzio cosmico, ossessioni, astri, lutto, sentimenti,
lacrime, complicità, innamoramento, psicanalisi...
Giuseppe Tornatore decide, nel suo ultimo film, di mettere
un po' troppa carne sul fuoco. In La corrispondenza non c'è un numero spropositato di
eventi ma una sovrabbondanza di "corrispondenza" di amorosi sensi:
Foscolo docet. Il ricordo può sconfiggere il nulla eterno. La forma di ricordo
"moderno" contempla sms, Skype, smartphone, cd, registrazioni, copia
e incolla di ogni genere, stregonerie tecnologiche...
Il gesto d'amore del professore di astrologia che d'un
tratto svanisce nel nulla, e che dal "nulla" segue un suo percorso
per non abbandonare del tutto la sua giovane amata, ha dei momenti struggenti e
toccanti. L'intensità del trasporto dei due amanti è interessante, ma affidare,
come fa Tornatore, la gestione di buona parte del film al volto solcato di
lacrime della bella Olga Kurylenko è un po' da temerari. Anche il grande Jeramy
Irons, in certi momenti, sembra veramente ingabbiato nel suo schermo.
Fotografia magistrale, colonna sonora di Ennio Morricone come sempre
all'altezza della situazione ma sceneggiatura che appesantisce oltremodo la
drammaticità del film.
L'originalità e la mano particolare del regista in molti
tratti del film sono evidenti e riesce a far rivivere ricordi e sensazioni di
una donna che non riesce a rigenerare se stessa dopo la scomparsa improvvisa
del proprio uomo.
Ma i dialoghi (monologhi) dei due amanti restano spesso
intrappolati e l'originale trovata del regista di raccontarci la loro
particolare storia nel loro momento più drammatico porta lo spettatore verso un
labirintico percorso.
Suggestioni ridondanti.