Il ponte delle spie
REGIA: Steven Spielberg
SCENEGGIATURA: Matt Charman, Ethan Coen, Joel Coen
DURATA: 141'
USCITA:
Muri e ponti nella vita di un uomo "tutto d'un pezzo". L'avvocato Donovan si ritrova catapultato, in piena "guerra fredda", per le strade innevate di Berlino e forte della sua solidità morale riesce nell'impresa, tutt'altro che facile, di negoziare il rilascio di un pilota americano in mani dell'Unione Sovietica e convincere le autorità filo-comuniste berlinesi a liberare uno studente statunitense arrestato per spionaggio dalla polizia della Germania dell'Est.
Muri e ponti nella vita di un uomo "tutto d'un pezzo". L'avvocato Donovan si ritrova catapultato, in piena "guerra fredda", per le strade innevate di Berlino e forte della sua solidità morale riesce nell'impresa, tutt'altro che facile, di negoziare il rilascio di un pilota americano in mani dell'Unione Sovietica e convincere le autorità filo-comuniste berlinesi a liberare uno studente statunitense arrestato per spionaggio dalla polizia della Germania dell'Est.
Il ponte delle spie,
il nuovo film di Steven Spielberg, ruota attorno alla magistrale
interpretazione di Tom Hanks che, con naturalezza, fa brillare la personalità
di Donovan che ben s'inserisce in ogni accadimento di una spy story basata su
fatti realmente avvenuti fra il 1957 e il 1961. La sceneggiatura originale di
Matt Charman è arricchita dall'intervento dei fratelli Coen. Quanto basta per
lasciarsi andare alla piacevolezza di 141 minuti di cinema vecchia maniera
fatto di spie, tensione ben costruita, vicende giudiziarie, macchinazioni e
prelibatezze varie per gli amanti del genere.
Fra Brooklyn e New
York, la prima parte del film è tutta concentrata sulla cattura e sul processo
a Rudol Abel (superbamente interpretato da Mark Rylance), accusato di essere
una spia sovietica. Garantire all'accusato un equo processo e non portarlo in
poche mosse verso una sentenza favorevole alla sua eliminazione sulla sedia
elettrica, divengono un punto fermo per l'avvocato Donovan in difesa della
Costituzione americana.
Più vibrante e intensa
la seconda parte che si svolge in una Berlino fredda e austera, impegnata a
ergere il famoso muro simbolo della cortina di ferro. La fermezza e
l'integrità morale di Donovan si accentuano in terra tedesca e servono a
ricordarci che per essere fieri di noi stessi e del nostro sistema occidentale,
si deve reagire ad ogni atto terribile con responsabilità e continuare a tenere
saldi i nostri valori più profondi.
Canzone del giorno: Across The Bridge Where Angels Dwell (1982) - Van Morrison
Clicca e ascolta: Across....