A metà luglio una giovane migrante libanese che vive, con la sua famiglia, in
Germania, prende la parola durante una riunione scolastica alla quale partecipa Angela Merkel. La studentessa racconta alla cancelliera tedesca di avere paura di essere rispedita nella sua martoriata terra di origine. Con piglio istituzionale la Merkel dice alla giovane palestinese che la Germania non può ospitare tutti i profughi. La ragazzina ha un nodo in gola, non digerisce le parole della cancelliera e scoppia a piangere. Le immagini fanno il giro del mondo e oggi sembrano stridere con la decisione del governo tedesco, favorevole, adesso, ad accogliere un grande numero di rifugiati.
Germania, prende la parola durante una riunione scolastica alla quale partecipa Angela Merkel. La studentessa racconta alla cancelliera tedesca di avere paura di essere rispedita nella sua martoriata terra di origine. Con piglio istituzionale la Merkel dice alla giovane palestinese che la Germania non può ospitare tutti i profughi. La ragazzina ha un nodo in gola, non digerisce le parole della cancelliera e scoppia a piangere. Le immagini fanno il giro del mondo e oggi sembrano stridere con la decisione del governo tedesco, favorevole, adesso, ad accogliere un grande numero di rifugiati.
Dinnanzi al dramma dei migranti, Angela Merkel assume l'impegno di ospitare almeno 500 mila profughi all'anno. Un'inversione di tendenza senza precedenti. Probabilmente non si tratta soltanto di una questione di solidarietà (sono in tanti a sostenere che i tedeschi sono degli inguaribili calcolatori) ma, in ogni caso, si tratta di una svolta epocale che coinvolgerà l'intera Europa.
Si resta sorpresi di fronte a una mossa così radicale e audace. Una lucidità politica, quella mostrata dalla cancelliera, che lascia disorientati i partner europei e che dovrebbe incentivare una concreta pianificazione dei flussi migratori. Il peso sostenuto dal nostro paese in questi ultimi anni è stato (e continua a essere) particolarmente gravoso. Riuscire ad "attrezzarsi" in maniera più consapevole e in una seria cooperazione con la Germania può rappresentare un punto di svolta anche nella gestione politico-sociale di uomini, donne e bambini che affrontano ogni tipo di rischio per fuggire dalla loro terra e approdano in Italia.