Sul
rapporto di fiducia che lega il cittadino ai rappresentanti che elegge, è stato
scritto di tutto. Sul sistema elettorale per eccellenza, ossia quello che
elegge il Parlamento nazionale, si potrebbe discutere per ore e ore, ma resta
il fatto, nel bene e nel male, che i cittadini non hanno a disposizione tante
alternative qualora volessero esprimere la loro preferenza su un candidato in
lista.
In ogni caso moltissimi elettori, nel momento in cui si recano alle urne, spererebbero-preferirebbero-pretenderebbero che, almeno, i nominati-eletti proponessero delle soluzioni alternative per non ripetere gli errori del passato.
Un esempio. Il settimanale Panorama ha stimato l'evasione su bus e metro italiani. La furbizia dei "portoghesi", ossia di chi riesce a viaggiare sui mezzi pubblici non obliterando il biglietto, costa allo Stato italiano 400 milioni di euro l’anno.
Se a Torino il 4% di non paganti provoca un mancato incasso di 2 milioni, a Palermo la marea di portoghesi (si presume che la metà non paghi!) genera un danno di 9 milioni di euro. L'Arsstra, l'associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico locale, ci comunica, inoltre, che nel 70 per cento dei casi chi viene multato non salda l'ammenda. Come accade da decenni si cerca di viaggiare a sbafo e, se si viene pizzicati, non si paga la multa. Per coprire i buchi degli evasori, gli eletti alle elezioni comunali continuano a utilizzare un unico rimedio, che è quello di super-tartassare i cittadini che pagano, ossia aumentare il costo del singolo biglietto orario di 10, 20, 30... centesimi. Scrive Francesco Bisozzi: "Per bus e metró di Roma, primatisti del mancato introito con un buco di 80 milioni l'anno, il ticket è già aumentato del 50 per cento".
Ma è mai possibile che sindaci, assessori e
consiglieri vari non riescano a trovare una soluzione valida per non fare
ricadere sugli onesti cittadini il carico di chi non paga? Si potrebbe sperare
in una svolta che permetta un’inversione di tendenza per iniziare a far dormire
sonni più tranquilli a tutti coloro che, in generale, continuano a pagare il
doppio e il triplo per compensare la disonestà altrui?In ogni caso moltissimi elettori, nel momento in cui si recano alle urne, spererebbero-preferirebbero-pretenderebbero che, almeno, i nominati-eletti proponessero delle soluzioni alternative per non ripetere gli errori del passato.
Un esempio. Il settimanale Panorama ha stimato l'evasione su bus e metro italiani. La furbizia dei "portoghesi", ossia di chi riesce a viaggiare sui mezzi pubblici non obliterando il biglietto, costa allo Stato italiano 400 milioni di euro l’anno.
Se a Torino il 4% di non paganti provoca un mancato incasso di 2 milioni, a Palermo la marea di portoghesi (si presume che la metà non paghi!) genera un danno di 9 milioni di euro. L'Arsstra, l'associazione che riunisce le aziende del trasporto pubblico locale, ci comunica, inoltre, che nel 70 per cento dei casi chi viene multato non salda l'ammenda. Come accade da decenni si cerca di viaggiare a sbafo e, se si viene pizzicati, non si paga la multa. Per coprire i buchi degli evasori, gli eletti alle elezioni comunali continuano a utilizzare un unico rimedio, che è quello di super-tartassare i cittadini che pagano, ossia aumentare il costo del singolo biglietto orario di 10, 20, 30... centesimi. Scrive Francesco Bisozzi: "Per bus e metró di Roma, primatisti del mancato introito con un buco di 80 milioni l'anno, il ticket è già aumentato del 50 per cento".
Canzone del giorno: Soul Sacrifice (1969) - Santana
Clicca e ascolta: Soul....