Uno stato emotivo che ci accompagna sin dalla più tenera età e che
ci portiamo dietro per il resto a venire.
Timori, preoccupazioni, insicurezze che hanno a che fare con la
vita di ogni giorno. Ogni periodo storico ne produce tante in larga scala.
Mio figlio m’invia con WathsApp la seguente cantilena
contemporanea che diviene simpatica ed estroversa grazie anche al finale dialettale:
E prendi la nave e c’è
Schettino…
E prendi l’aereo è c’è
Lupisz…
E vai al tribunale e arriva
Giardiello…
E vai al museo e arriva l’ISIS…
E magari prendo la macchina
e mi crolla la strada appena costruita sotto il culo…
Maa un mi pozzu stari a me
casa, buttanazza ra miseria!!
La fiducia nel prossimo, la “salvezza” dello stare in “strada” (Gaber
docet!) rappresenta, in ogni caso, un’efficace antidoto contro le varie forme
di paura e, quindi, un po' di ottimismo non guasta anche in tempi grami come gli attuali.
Ecco la mia risposta immediata via app e con l’uso strategico (anche se, in questo caso, fin troppo maccheronico) della lingua siciliana, prima lingua letteraria italiana:
Ecco la mia risposta immediata via app e con l’uso strategico (anche se, in questo caso, fin troppo maccheronico) della lingua siciliana, prima lingua letteraria italiana:
Staiu a me casa e mi cadi u
lampadariu ‘n testa…
Mi portanu o spitali e a ‘nfimera
(chi è foddi) mi stacca l’ossigginu…
Arrivo Paradisu e San Petru
mi dici: «figliu miu… tu li disgrazi ti li chiami! U ‘nti siddiari… va a fari ‘n
culu e vatti ad arrustiri na lu ‘nfernu».
Canzone del giorno: La paura non esiste (2007) - Tiziano Ferro
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