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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 24 aprile 2015

Bersagli

Tre mesi fa un drone americano ha ucciso due ostaggi prigionieri del gruppo islamista al Qaida, lo statunitense Warren Weinstein e il cooperante italiano Giovanni Lo Porto.
Ieri l’amministrazione di Barack Obama ha annunciato e dato conto dell’errore. La Cia aveva individuato come bersaglio da colpire un «importante obiettivo» jihadista ma, come accaduto anche altre volte, nella palazzina individuata c’erano degli innocenti.
Come scrive oggi, su Repubblica, Vittorio Zucconi quanto accaduto è la prova
dell’eterna «illusione della “guerra pulita” e del suo mitico corollario caro ai generali, quella “azione chirurgica” e asettica che dovrebbe risanare senza uccidere, trafigge ancora una volta proprio la vita di coloro che le super armi dovrebbero proteggere. Anche i robot uccidono, perché ubbidiscono agli uomini.
...la guerra è una porcheria, magari a volte inevitabile, ma sempre una porcheria.
Nell’uccisione di Giovanni Lo Porto e di Warren Weinstein, tenuti come ostaggi umani in un accampamento di Al Qaeda fra l’Afghanistan e il Pakistan, è crollata — e non per la prima volta — un’altra delle leggende che la prima guerra nel deserto del 1991 aveva accreditato. La favola delle Smart Bomb delle bombe intelligenti capaci di colpire sempre e soltanto l’obbiettivo militare voluto».

L’intelligence Usa individua il bersaglio e, con i suoi sofisticati mezzi tecnologici, fotografa l’area e il villaggio dove si trovano i terroristi. Gli analisti della Cia, a migliaia di chilometri di distanza, vagliano gli indizi e, alla fine, decidono di utilizzare il drone, l’aeromobile senza pilota che, controllato dal computer, attacca la postazione con missili aria-terra: «Nei primi cinque anni della campagna aerea condotta da Obama con i robo bomber dal 2009 al 2014, con i droni, almeno 2.500 persone sono state uccise, tra le quale un numero minuscolo di leader o militanti jihadisti e centinaia di innocenti».
Zucconi conclude il suo editoriale evidenziando il tallone di achille della strategia militare americana: «La guerra dei droni si sta rivelando un formidabile strumento di propaganda e quindi di reclutamento per gli organizzatori del terrorismo islamista.
Per tele ammazzare un “quadro” di Al Qaeda o di Is se ne generano sicuramente altre decine e neppure la somma algebrica della robo guerra funziona. Un monito, questo lanciato dalla morte dei due ostaggi, che dovrebbe dare pausa a coloro che in questi giorni di concitata agitazione demagogica immaginano stormi di droni armati in pattuglia sopra le coste della Libia, per fermare la flotta dei barconi e colpire i magnaccia della disperazione. Lo sappiamo, ormai: farebbero strage di innocenti, perché non è ancora stato inventato il robot che sappia colpire soltanto i “cattivi” e risparmiare i “buoni”».

Canzone del giorno:  Alone and Easy Target (1995) - Foo Fighters
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