nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

mercoledì 13 novembre 2013

Castagne

"Ne ho una tascata piena, scottanti. Anche attraverso la stoffa della giacca mi bruciano il fianco, mi scaldano il costato. Metto una mano in tasca, ne prendo una, mi scotto, resisto, prendo a scartocciarla senza nemmeno stare a guardare, non voglio inciampare andando per la mia strada. E poi non c’è bisogno di vedere, le mie dita lo sanno a memoria quando è pronta e pulita, quando la buccia corrusca e rovente si è fatta tiepida, liscia, morbidità. Non devo nemmeno vedere le mani per sapere che le dita sono nere di fuliggine di carbonella, e non devo nemmeno farmi scrupolo di ficcarmi le dita in bocca, la fuliggine dà quel tocco amarognolo che ci dice. Questa è proprio cotta come si deve, e dolce più delle altre. Non ce n’è mai una uguale, non ci si annoia mai a mangiarne anche cento. A farsi venire una pancia così, che poi a fare la cacca ci si mette una settimana. Neanche avessi ancora quattro anni, e non ci fosse niente di più buono al mondo che ho messo in bocca di lì in poi, e di là ci fosse mia nonna con la padella di ghisa ereditata da sua nonna. Mia nonna che mesta e rimesta nella padella e canta: Son frutto gustoso ho il riccio spinoso. La buccia ho moretta son dolce e duretta. Se in acqua son cotta mi chiamo ballotta: se al fuoco son posta io son caldarrosta. Io vivo in montagna e mi chiamo... Oh, lo so come si chiama, nonna. Quel segaiolo di Proust la chiamava madeleine, qui tra di noi eredi della miseria è sempre la castagna".

                                          Maurizio Maggiani, Vivario, Il Fatto Quotidiano del 4/11/2013

Canzone del giorno: Autunno già (2012) - Alice
Clicca e ascolta: Autunno....