Beatrice Lorenzin, ministro della Sanità, ha indirizzato una lettera ai suoi colleghi parlamentari, invitandoli a sostenere un provvedimento che impedisca ai ragazzi di fumare nelle scuole anche nei luoghi aperti e che, inoltre, vieti l'uso delle sigarette in auto quando vi sono bambini a bordo.
Non si fuma più in treno o nei luoghi pubblici ma il vizio del fumo coinvolge ancora più di 10 milioni di italiani. Ogni anno sono quasi 80 mila le morti causate dall'uso delle sigarette. A questi dati se ne aggiunge uno ancora più allarmante che riguarda l'approccio al vizio dei ragazzi: la media si è notevolmente abbassata e già a 12 anni si inizia a non poter fare a meno delle sigarette.
L'insensibilità di fumare anche in presenza di bambini e, in molti casi, anche all'interno delle auto, è un problema serio e di recente Sergio Harari, famoso pneumologo del San Giuseppe di Milano, ha evidenziato, sul Corriere della Sera, importanti spunti di riflessioni sul tema: "In alcuni Stati dell’Australia e nella gran parte del Canada il divieto di fumare in auto con bambini a bordo è già una realtà. Le ragioni scientifiche che ne hanno guidato l’approvazione sono legate alle altissime concentrazioni di inquinanti che si raggiungono negli abitacoli dell’auto quando si fuma, anche 30 volte superiori ai limiti di legge, come può accadere ad esempio per il Pm 2,5. Le conseguenze sulla salute dei bambini, lo dicono ormai molti solidi studi scientifici, sono un maggior numero di casi di asma, di infezioni respiratorie e, secondo alcuni, anche di morte improvvisa del neonato. Le donne gravide non fumatrici esposte al fumo passivo invece rischiano una riduzione delle capacità di allattamento e possibili danni per il nascituro, anche se su questi ultimi esistono meno dati scientifici. Aprire i finestrini o attivare il climatizzatore può solo parzialmente migliorare la situazione. A tutto ciò si aggiunga l’ef- fetto sinergico che l’inquinamento atmosferico ha con il fumo: in questi casi 1+1 non fa 2 ma 3 o 4, perché i veleni non sommano semplicemente le loro azioni ma hanno tra loro un effetto moltiplicativo.
Sappiamo da studi epidemiologici svolti in altri Paesi che almeno un quarto dei ragazzi in giovane età è esposto al fumo passivo in auto, non pochi. In Canada nei 9 su 10 Stati che hanno approvato il divieto di fumo in auto con bambini a bordo, la percentuale di giovani esposti al fumo è crollata dal 29% prima dell’introduzione della legge al 13%, tanto che l’anno scorso una delle più importanti riviste mediche, il British Medical Journal, titolava un intervento su questo argomento: «Legiferare è meglio che educare per ottenere auto libere dal fumo per i ragazzi».
Non spetta ai medici discutere su questioni come la liceità di interventi che pos- sono essere percepiti come quelli di uno Stato etico, alla comunità scientifica spetta solo riportare con precisione i rischi di certi comportamenti e descrivere l’effica- cia delle possibili azioni preventive. A questo ci limitiamo lasciando a altri le decisioni finali".
Canzone del giorno: No Smoking (1968) - Eddy Louiss
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