In una società lacerata da mille contraddizioni, non sorprende certo la
sarabanda di promesse che, a destra e a manca, vengono introdotte dai leader dei
partiti nel ring politico pre-elettorale.
I commentatori più attenti non perdono occasione per ricordarcelo.
Si potrebbe dire, sfruttando il periodo carnevalesco, che “a Carnevale ogni promessa vale!”.
Le elezioni si avvicinano e, quindi, tutti in campo, ognuno con la sua dose
di promesse elettorali, giuramenti e impegni scritti con il sangue!
Un “promessificio” continuo che impazza in tv, nei giornali e per le strade.
Per dirla con Michele Ainis (Corriere della Sera del 6 febbraio): «Sui cieli della campagna elettorale volteggiano
promesse, favole, miraggi. Normale: non si raccontano mai tante bugie come
prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia, diceva Bismarck. Ed è
altrettanto normale, in questi casi, che ciascuno punti l’indice sulla menzogna
altrui».
Ma a pensarci bene, è veramente così normale?