Al di là delle accuse incrociate, delle frecciatine al vetriolo e della
scelta dei candidati più o meno “candidi”, i vari contendenti cercano di
attirare l’attenzione dell’elettore con variegati argomenti “civetta”.
Fra questi la tassa sul “mattone” infiamma (e infiammerà) il dibattito
pre-elettorale, con trattazioni che, spesso, sono strumentali e vacue.
Di certo c’è che l’Unione Europea, di recente, ha bacchettato l’Italia
riguardo all’introduzione dell’Imu.
Secondo gli analisti della comunità europea, la vecchia Ici non impattava
sulla disuguaglianza fra i cittadini mentre la nuova imposta sugli immobili
(voluta dal governo Monti e approvata in Parlamento da PDL, Pd e partiti di centro)
è poco equa, giacché carente sotto il profilo della progressività.
L’Imu viene considerata una tassa iniqua poiché colpisce le famiglie
indiscriminatamente, a prescindere della reale capacità contributiva.
Staremo a vedere cosa accadrà con il prossimo governo. Per il momento c’è da
scommettere che il dibattito sull’Imu continuerà a dominare la campagna
elettorale.