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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 16 ottobre 2012

Assuefazione


Gianluca Nicoletti, giornalista e critico televisivo, cura on-line, per conto del quotidiano La Stampa (lastampa.it), un blog dal titolo Obliqua-mente nel quale analizza periodicamente fatti e situazioni che emergono dall’esperienza quotidiana.
Sulla vicenda accaduta a Cittadella, che vede come protagonista il bambino conteso fra due genitori e gli agenti di polizia che non hanno saputo ben gestire la situazione, si è scritto tanto ma, soprattutto, si è sparlato molto grazie alla complicità di televisione e network vari.
Nicoletti commenta l’accaduto sotto una luce che merita attenzione: «Nessuna delle belle anime indignate per una sequenza di fotogrammi, non certo piacevole da vedere, ma che mai e poi mai sarebbe dovuta essere stata divulgata, riflette sul vero problema a monte di quel prelievo. 
Quel ragazzino è l’ostaggio di due genitori in guerra tra loro, una tristissima consuetudine che sempre più spesso accompagna la fine di un matrimonio, materia che in Italia non è regolamentata come in un paese laico e civile. Sarebbe questa un’occasione per chiedersi perché quando l’amore finisce non è possibile chiudere un rapporto matrimoniale in fretta e senza trascinarsi per anni in psicodrammi e sceneggiate. Soprattutto senza che i genitori separati abbiano tempo e modo di usare i figli come campo di battaglia per le loro vendette post coniugali. Questa storia può solo confermare la nostra assuefazione a pensare che tutto nasca e muoia in tv, con tanta gloria e visibilità per tutti, ma senza che nulla mai cambi».


Canzone del giorno: Coffee and TV (1999) - Blur 
Clicca e ascolta: Coffee....

Gianluca Nicoletti, Obliqua-mente (lastampa.it) del 13 ottobre 2012


Benvenuti al tempo della telenovela auto prodotta. Basta una zia con un video telefonino,  perchè il prelievo di un minore, ordinato da un tribunale, diventi uno psicodramma, a uso e consumo dell’ Italia piagnona. Sempre la stessa Italia, quella per cui i figli sono a vita sempre piezz’e core e di mamme ce ne è una sola. La zia 2.0 filma e mette in Internet la straziante resistenza del bambino che non vuole andare con il padre, ma solo perché tutti gli hanno insegnato che deve fare così. 
La televisione di servizio pubblico fa da cassa di risonanza a quel video casalingo, e spezza ancor di più ogni cuore di mamma abbonata in prima fila. Inutile e nefasta esposizione pubblica  di un atto autorizzato da un magistrato per il benessere di un bambino, così la prassi di un provvedimento giudiziario diventa un dramma nazionale, ma solo perché tutta la complessità che l’ ha prodotta è stata riassunta in un video straziante, ancora una volta è l’ emozione collettiva che mette a tacere ogni ragionevolezza. Nessuna delle belle anime indignate per una sequenza di fotogrammi, non certo piacevole da vedere, ma che mai e poi mai sarebbe dovuta essere stata divulgata, riflette sul vero problema a monte di quel prelievo. 
Quel ragazzino è l’ostaggio di due genitori in guerra tra loro, una tristissima consuetudine che sempre più spesso accompagna la fine di un matrimonio, materia che in Italia non è regolamentata come in un paese laico e civile. Sarebbe questa un’occasione per chiedersi perché quando l’amore finisce non è possibile chiudere un rapporto matrimoniale in fretta e senza trascinarsi per anni in psicodrammi e sceneggiate. Soprattutto senza che i genitori separati abbiano tempo e modo di usare i figli come campo di battaglia per le loro vendette post coniugali. Questa storia può solo confermare la nostra assuefazione a pensare che tutto nasca e muoia in tv, con tanta gloria e visibilità per tutti, ma senza che nulla mai cambi. 
I genitori di quel bambino da oggi potranno continuare a tele-evocare la loro guerra, ospiti nei tanti accoglienti salottini per casi umani. Per sostenere le loro ragioni si formeranno comitati nelle piazze e gruppi in Internet, equamente divisi tra il partito del padre e quello della madre.   Il marketing delle emozioni cerca testimonal;  Tiberio Timperi e Alessandra Mussolini, in un format dell' assurdo, potrebbero forse fare i caposquadra, come in un programma di Bonolis.
 La conseguenza più evidente è che alla psico-geografia delle dirette delittuose si sia già aggiunta Cittadella di Padova, da subito presa d’ assedio dalle telecamere e dai cronisti sul marciapiede. Il ridente comune lambito dal Brenta, fino a ora noto per i suoi bastioni e il mercatino del lunedì, si sta poderosamente avviando a diventare quasi una nuova Avetrana.  Aspettiamoci che Cittadella per un po’ ancora sarà il punto strategico della notizia del giorno, almeno fino a quando la televisione ci racconterà che da quelle parti ci sono gli uomini cattivi che rapiscono i bambini.