Bisogna ammettere che alle attuali condizioni non
ci si può stupire se in tanti danno i numeri.
In fondo si tratta di un esercizio facile da intraprendere
e quello che può sembrare un parlare a vanvera può nascondere particolari
insidie: ciò che può apparire come frase senza senso non è detto che non
rappresenti un’opinione diffusa fra i più.
Se poi l’asserzione che “se il precedente governo
fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di
simile”, è pronunciata da un professore in salsa robotica-bocconiana, la situazione
si complica un po’!
Se si pensa che lo spread tra i titoli decennali greci
e quelli tedeschi attualmente supera i 2.300 punti base (nel marzo scorso lo
spread era arrivato a superare i 3.500 punti base!), è come se il premier
Monti, nella sua intervista al Wall
Street Journal, avesse detto: “meno male che ci sono io a guidare il
Governo e non Berlusconi, se no già da tempo saremmo nelle condizioni della
povera Grecia”.
Sincero, sprovveduto, stanco o megalomane che
sia, il professor Monti ha detto a chiare lettere ciò che pensano in tanti (e
non solo all’estero), anche se poi ricorre ai ripari “diplomatici” con una
telefonata a Berlusconi nella quale si dichiara dispiaciuto “che una banale e
astratta estrapolazione sia sta colta come una considerazione politica”.
Cicchitto, Gasparri & C. s’infuriano e l’incidente
politico potrebbe riservare futuri delicati strascichi.
Se alle parole (che spesso sono pietre) si
aggiungono a volte i numeri (a colori o in bianco e nero), la faccenda non può
che complicarsi, a maggior ragione in un afoso e soffocante giorno agostano.
Canzone del giorno: Paint By Numbers (1980) - Al Stewart
Clicca e ascolta: Paint...