Nella
giornata d’esordio agli Europei di calcio da parte della squadra azzurra, è un
po’ difficile mettere da parte le vicende nostrane che hanno a che fare con l’infezione
del sistema calcio, attaccato da scommesse illecite, corruzione e omertà.
Marcello
Lippi, ct della Nazionale campione del mondo nel 2006, ricordava alcuni giorni
fa le pressioni della sua squadra a
seguito dello scoppio dello scandalo “Calciopoli” e sosteneva che una volta
arrivati in Polonia, la Nazionale “penserà soltanto al calcio, agli
allenamenti, agli Europei”.
Probabilmente
è giusto che i calciatori convocati si concentrino soltanto sulle gare.
Per i tanti
appassionati, inoltre, il gioco del calcio è così bello da non poter evitare il
“trasporto” sportivo e una speranza di vittoria finale.
Non si può
fare a meno, però, di disprezzare quanti fra calciatori, dirigenti e zingari
vari fanno di tutto per rendere marcio l’ambiente professionistico.
Valori
traditi da ragazzotti che si ritrovano straricchi appena maggiorenni, dirigenti
senza scrupoli che badano soltanto al guadagno facile, delinquenti che hanno intuito
la fragilità e le falle del nostro ambiente calcistico.
Necessitano
interventi e misure ferree per evitare, come già accaduto, che gli stessi
errori e comportamenti nefasti si ripetano fra qualche anno.