I dati delle elezioni amministrative registrano una serie di sconvolgimenti politici che a concentrarsi sui dati si rischia una gravissima labirintite.
Per il resto, i tempi attuali sono così tremendi che l’unica cosa comprensibile è che il modello di vita occidentale fa ormai acqua da tutte le parti.
In Italia non ci facciamo mancare mai niente e, quindi, le condizioni reali si complicano alquanto: più che uno stivale il nostro paese sembra assumere le sembianze di un crudele tritatutto (o si dovrebbe parlare di trita-carne) che sminuzza, anzi stritola e macina, un numero impressionante di persone.
Fra le sue lame affilate si ritrovano, attualmente, migliaia di italiani che perdono il posto di lavoro (800 mila negli ultimi 4 anni), tantissime imprese che chiudono i battenti (fra queste se ne calcolano più di 30 mila che, negli ultimi tre anni, sono fallite), molti imprenditori che si suicidano (32-trentadue in questi primi mesi dell’anno!) e tanti lavoratori che hanno deciso di effettuare il medesimo disperato e mortale gesto.
Il disagio e la vergogna di non potercela più fare a sostenere la propria famiglia determina una paura incontrollabile e un terribile effetto domino.
Una calamità sociale a cui avremmo preferito non assistere, che offusca ancora di più il futuro e fa intuire quanto sia importante e urgente, nonostante gli errori del passato, trovare delle misure concrete per risollevare le sorti del nostro Paese.
Per il resto, i tempi attuali sono così tremendi che l’unica cosa comprensibile è che il modello di vita occidentale fa ormai acqua da tutte le parti.
In Italia non ci facciamo mancare mai niente e, quindi, le condizioni reali si complicano alquanto: più che uno stivale il nostro paese sembra assumere le sembianze di un crudele tritatutto (o si dovrebbe parlare di trita-carne) che sminuzza, anzi stritola e macina, un numero impressionante di persone.
Fra le sue lame affilate si ritrovano, attualmente, migliaia di italiani che perdono il posto di lavoro (800 mila negli ultimi 4 anni), tantissime imprese che chiudono i battenti (fra queste se ne calcolano più di 30 mila che, negli ultimi tre anni, sono fallite), molti imprenditori che si suicidano (32-trentadue in questi primi mesi dell’anno!) e tanti lavoratori che hanno deciso di effettuare il medesimo disperato e mortale gesto.
Il disagio e la vergogna di non potercela più fare a sostenere la propria famiglia determina una paura incontrollabile e un terribile effetto domino.
Una calamità sociale a cui avremmo preferito non assistere, che offusca ancora di più il futuro e fa intuire quanto sia importante e urgente, nonostante gli errori del passato, trovare delle misure concrete per risollevare le sorti del nostro Paese.
Canzone del giorno: Fear (1992) - Bon Jovi
Clicca e ascolta: Fear....