nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

sabato 21 gennaio 2012

Romeo e Giulietta


Undici insegnanti accompagnano 150 alunni a teatro, per assistere alla rappresentazione Romeo e Giulietta di Valerio Binasco, con Riccardo Scamarcio.
Il 50 per cento degli alunni (anche se sarebbe più corretto scrivere “alunne”) va per lui. Il restante 50 per cento è frutto di un’educazione culturale che il Liceo porta avanti da anni.
Il dramma di Shakespeare , rivisitao in chiave moderna, mette in scena un Romeo (Riccardo Scamarcio) contemporaneo, ricco di contraddizioni e incertezze.
Il regista gioca molto sull’importanza della parola e sul contrasto antinomico odio-amore, vita-morte.
L’ambientazione scenica richiama il senso storico del dramma. Le luci e la musica, il senso esistenziale. Singolare e sorprendente la festa dei Capuleti, fatta di lustrini e giocata sul contrasto vedo-non vedo.
Tutti bravi gli attori, in particolare Mercuzio (Andrea Di Casa), padre Lorenzo (Filippo Dini) e  la balia stralunata (Milvia Marigliano).
Bravo e interessante Romeo. Sottotono Giulietta, interpretata da Denise Ozdogan, un’attrice capace, che brilla nella scena del balcone, ma che non entra nelle viscere del personaggio.
Un salto temporale: dalla modernità dell’amore, alla scena finale di due innamorati, dove i morti risorgono nel miracolo del teatro e, come in un dramma pirandelliano, la scena si popola di tutti i protagonisti della storia.
La crudeltà che nasce dall’imbecillità umana, viene riscattata dall’innamoramento dei due giovani convertiti a superare tutte le convenzioni e gli odi delle loro famiglie. L’amore di Romeo e Giulietta è l’amore assoluto, quello che esiste a prescindere dal contesto umano, più forte di qualsiasi ostacolo terreno, che stride con il mondo che lo circonda.
*Rosalba
Canzone del giorno: Romeo and Juliet (1980) - Dire Straits