nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

venerdì 2 dicembre 2011

Graffi

     
Una “nostra dote nuziale immeritata”, oggi sfregiata. “Bellezza non è decorazione, arredo,  superficie: è sostanza di vita, di natura”.
Erri De Luca interviene sul Corriere della Sera per esprimere il suo turbamento riguardo il progressivo deterioramento del patrimonio artistico e naturalistico del nostro paese.
Una ricchezza inestimabile, in parte lasciata marcire dalla trascuratezza e da scelte ignobili.


“Hanno piantato ciminiere sulle coste più belle del Sud. Non hanno promosso il progresso, hanno sfregiato la bellezza, nostra dote nuziale immeritata. Hanno asservito il Sud con lavorazioni tossiche, di trasformazione. Così le siderurgie di Bagnoli e Taranto, le raffinerie, i petrolchimici di Manfredonia, Gela, Ottana, che scaricavano in mare i loro scoli, facendo il deserto in terra e sotto l' acqua. Eravamo il Sud, lavanderia delle lavorazioni infette. L' unità d' Italia è passata coi cingoli sulle reti da pesca e sul bucato steso ad asciugare. Ancora oggi si stenta a riconoscere che la sola possibile merce che abbiamo da offrire sul mercato del mondo è l' unicità della bellezza di entroterra e coste, insieme ai resti di civiltà che ci hanno preceduto (…). L' unico prodotto interno lordo da conteggiare a fine di ogni anno è quello della bellezza sprecata, offesa, cancellata. L' economia assegna un valore monetario alle cose, ma esistono beni inestimabili, sfuggenti al calcolo contabile e proprio per questo sono pura gioielleria. L' Italia è un forziere a cielo aperto che dovrebbe procurare diritto di fierezza, non di mortificazione”.