Un bel ragazzo dalla faccia pulita ed elegante ha questo fastidio, una noiosa che aspetta un figlio, una bella ragazza col pancione di sette mesi. Ventinove anni, Giulia Tramontano, bei capelli biondi, e al mare sotto il grande cappello pare persino felice, con le mani su quello che dovrebbe essere il suo bambino. L’Alessandro vive con lei, non c’è di che preoccuparsi, ci si può anche non sposare, oggi le coppie funzionano così. Ce n’è un altro di bambino più grandino, sempre di Alessandro, avuto da una ragazza che fa la brava e vive per conto suo, imprestandogli il piccino ogni tanto. L’Alessandro si chiama Impagnatiello, ha un lavoro molto chic, all’Armani Bamboo, prepara liquori squisiti, bravo ad essere guardato dalle signore. Sembra un principe, e abita a Senago, un paesino vicino a Milano dove anche la sua famiglia vive. Adesso ha questo ingombro di un altro bambino, e lo aspetta una ragazza italo-inglese di 23 anni, è proprio lì, che lavora con lui. Deve essere lui un tipo distratto, mai un preservativo, perché tutti lo desiderano e tutti vanno a letto con lui e tutte restano incinte. Piace, lui e le donne, lui e le belle ragazze, e si sa come va il mondo, oggi si scopa appena si può, si fa sesso e guarda caso, mai una pillola o altro. Lui è carino, ha un buon lavoro, prima o poi bisogna sposarsi. Giulia Tramontano vive con lui da un anno, però lui preferisce l’altra, più giovane, più carina. Dovendo avere un figlio, forse è meglio questa nuova. Con quella col pancione ci vive, con l’altra no. Però lei lo scopre e fa ciò che oggi le donne fanno, contatta la signora e si trovano d’accordo. Quello scemo lì lo pianteranno, troppo pasticcione, e poi perché quelle bugie? Alessandro è un vero bugiardo, anzi, è stato stupidamente stupido, come tutti quelli che credono di essere intelligenti: bastava che si capissero, e dopo qualche scenata, e magari qualche schiaffo, si sarebbero messi d’accordo. Ma lui è un uomo, un vero uomo, nasconde la sua natura che è quella di chi è vile, un profondissimo vile. Come dire a una ragazza incintissima: guarda, mi sono stufato, tieni il bambino e vai via? Ma c’è un’altra via, più semplice senza problemi: l’ammazzo e la nascondo e poi le do fuoco e poi io piangerò e lei dove sarà finita? Devi solo accoltellarla senza rabbia, senza perdere la testa. A quel bambino neanche ci pensa, quel bambino che è dentro la pancia è vivo. Non una parola, non un’idea, non un gesto di pena per quella creatura che muore e non sa perché. Non so se è un delitto può essere più ignobile di un altro, ma questo è spaventoso. Chissà quanti bambini avrebbe fatto l’Alessandro, se ne avesse avuto il tempo. Ecco, forse l’abbiamo trovata la ragione delle donne da eliminare, troppe donne uccise. “Smettetela di ucciderci“, dice su questo giornale Arianna Farinelli, che ha contato 37 donne ammazzate in ambito familiare e affettivo, su 45, quest’anno. Perché si fa prima a toglierle di torno in piena viltà.
Natalia Aspesi, la Repubblica (4/6/2023)
Canzone del giorno: Woman is The Nigger Of The World (1972) - John Lennon
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