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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

lunedì 7 marzo 2022

L'odore della guerra

La guerra ha un odore. La guerra vicina, un odore più intenso. Somiglia a quello della paura collettiva, che abbiamo imparato a riconoscere durante la pandemia. Un sentimento più vicino all'ansia che al panico, ma non meno insidioso. Quando si teme qualcosa tutti insieme, invece di aiutarsi a vicenda, ci si spaventa di più. Ci sono mestieri che aiutano. Come medici e infermieri durante il Covid, noi giornalisti dobbiamo raccontare, mostrare, spiegare, provare a prevedere. I colleghi in Ucraina e in Russia più di tutti, ma anche gli altri. Come vigili del fuoco durante un incendio, abbiamo qualcosa da fare: meglio che stare fermi ad aspettare. Possiamo anche suggerire come gestire l'incertezza che respiriamo? Possiamo provarci. Il primo consiglio è semplice. Aiutate, se potete. Fa bene e fa star bene. Gli ucraini - in patria e in fuga - hanno bisogno di noi. Anche molti russi, vittime di un despota. Il secondo consiglio può sembrare ovvio, non lo è: informatevi, ma scegliete fonti affidabili. Un buon giornale e un buon programma televisivo sono una garanzia; un cattivo giornale e una trasmissione piena di incompetenti esagitati diventano  generatori d'ansia. Terzo consiglio: dosate le informazioni in entrata. Aggiornarsi sulla guerra è doveroso; farlo per quattordici ore al giorno è deleterio. Peggio: controproducente. Il cervello inghiotte e perde la capacità di digerire. Quarto consiglio: parlate della guerra con moderazione, sui social, in famiglia e con gli amici. Tacere e pensare non è ignavia: è una forma di saggezza. Gli allarmisti non se ne rendono conto, ma vogliono essere rassicurati. Il post isterico o il  tweet catastrofista sono, in fondo, richieste di aiuto.  Anche i bastian contrari cronici - colpa della Nato! colpa dell'Europa! - sono quasi sempre persone spaventate, che nelle loro teorie bislacche cercano conforto e attenzione. Si sono allenati per anni denigrando l'Unione Europea, applaudendo Trump, negando il Covid; e continuano. Il consiglio finale ha un padre nobile, che non cito: ignorate i consigli precedenti, se ne avete di migliori. E  condivideteli con noi. Il profumo della  comprensione tiene lontano l'odore della guerra.

Beppe Severgnini, Corriere della Sera (6/3/22)

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