REGIA: Gabriele Mainetti
INTERPRETI: Claudio Santamaria, Giorgio Tirabassi, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Max Mazzotta, Franz Rogowski
SCENEGGIATURA: Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti
FOTOGRAFIA: Michele D'Attanasio
DURATA: 141'
USCITA: 28/10
Sorprendentemente
smisurato. Freaks Out è un film con tanti punti di forza che emergono in
maniera esorbitante all’interno dei 140 minuti di durata della pellicola di
Gabriele Mainetti. Come
già accaduto in “Lo chiamavano Jeeg Robot”, il regista ammalia con un’opera
inconsueta nell’ambito del nostro panorama cinematografico. Non
si può che essere soddisfatti della sua audacia, una via personale e originale
che trova in Nicola Guaglianone un eccellente soggettista e sceneggiatore e in
Michele D’Attanasio un prezioso professionista della fotografia.
Il
film, ambientato a Roma durante l’occupazione nazista e che vede come protagonisti
quattro diseredati che si esibiscono nel piccolo circo dell’ebreo Israel
(Giorgio Tirabassi), si ispira a Freaks, uno dei più grandi cult movie di
sempre, diretto nel 1932 da Tod Browning. Anche
Freaks Out mette in campo la “diversità” di alcuni “fenomeni da baraccone” che
incantano, sin dalla prima scena, attraverso uno spettacolo circense anomalo e
affascinante. Fulvio (Claudio Santamaria) con la sua forza bruta e totalmente
ricoperto da peli; Cencio (Pietro Castellitto) che ha il potere di controllare
gli insetti; il nano Mario (Giancarlo Martini) che riesce ad attrarre gli
oggetti di metallo; Matilde (Aurora Giovinazzo) la ragazzina elettrica dalla
personalità fragile ma al tempo stesso piena di determinazione.
Ma
l’incantesimo è interrotto dalle bombe naziste e i quattro “strani” circensi
dalle capacità sovrumane, si ritrovano ad affrontare le assurdità della guerra
fra rastrellamenti contro gli ebrei, violenze gratuite, bombardamenti, scontri
fra nazisti e partigiani (pittoresca e avvincente l’interpretazione dell’attore
Max Mazzotta). E
dall’altra parte della barricata si ritrovano a combattere contro Franz (Franz
Rogowski), il malvagio gestore del Berlin
Cirkus al servizio del Terzo Reich, un chiaroveggente
che riesce anche a captare la musica del futuro (anche lui è un freak e con le sue sei dita per mano suona al
pianoforte Creep dei Radiohead o Sweet
Child of Mine dei Guns N’ Roses) e che fa di tutto per scovare esseri con doti
sbalorditive per fare vincere la guerra a Hitler. Da
un lato la crudeltà dall’altro la vitalità e il super-potere di chi continua a
credere nella libertà e non si fa sovrastare dall’odio e dall’orrore.
Fra
effetti speciali, un’interpretazione eccellente di tutto il cast, tanti rimandi
al Cinema di grande livello (da Rossellini a Fellini, da Quentin Tarantino a
Tim Burton), Freaks Out è un film sorprendente, piacevole e da vedere tutto d’un fiato.
Canzone del giorno: Creep (1992) - Radiohead
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