nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 4 aprile 2021

Bisogno di speranza

Un anno fa, papa Francesco celebrava la risurrezione di Cristo rivolgendo il proprio pensiero a tutti coloro che erano stati direttamente colpiti dal coronavirus: i malati, i morti, i familiari che piangevano per la scomparsa dei cari, cui spesso non erano nemmeno riusciti a dare un ultimo saluto; e poi, ovviamente, i medici e gli infermieri che stavano ovunque dando testimonianza di amore e cura fino allo stremo delle forze. Il Papa parlava della paura e della vulnerabilità delle nostre vite, invitandoci a risorgere insieme al Signore e a mettere da parte egoismi e divisioni, indifferenza e dimenticanze. [...]  Oggi, è l’anima che soffre e che fatica a trovare le parole giuste per nominare questa sofferenza e questo vuoto, e disperdere così le tenebre della nostra povera umanità. Ma Cristo risorge anche quest’anno. E forse mai come oggi abbiamo bisogno di risorgere con lui. Risorgere dentro e sperare. Credere che la vita sia più forte della morte non perché la morte non faccia parte dell’esistenza, ma perché ci sono strade da percorrere e eventi da attraversare e sogni da realizzare e poi l’amore, che sopravvive anche quando si è perso tutto il resto. Intendiamoci. Anch’io sono stanca, anzi, stanchissima. Spesso scoraggiata. A tratti persino disperata. Quella disperazione che forse conosce davvero solamente chi, un giorno, ha pensato che il dolore della propria esistenza fosse troppo grande per continuare a battersi, andare avanti, non tentare il suicidio. Quella disperazione che pensavo che non avrei mai più sentito, ma che è lì, perché ci sono cose del nostro passato che non passano mai, e quando il presente assomiglia di nuovo a una stanza senza porte e senza finestre, è difficile trovare all’interno di sé quella forza e quell’energia che sono necessarie per buttare il cuore al di là dell’ostacolo. È per questo che mi permetto di parlare di speranza. E di quell’amore che resta. E della vita che è più forte della morte. E della risurrezione di Cristo che ci invita a risorgere insieme a lui. Cose che, con la resilienza di cui tanti, troppi, parlano di continuo, non c’entrano nulla. Perché non è vero che dobbiamo per forza imparare ad assorbire gli urti senza romperci. Il punto non è questo. Sono convinta che abbiamo tutti il diritto di non essere capaci di affrontare come si dovrebbe gli eventi traumatici della nostra esistenza, e a volte anche di romperci. Il punto è la capacità di rialzarsi in senso anche psichico: accettare di cadere e di sbriciolarsi, ma poi ricominciare.

Michela Marzano, La Repubblica (4/4/2021)

Canzone del giorno: Hope (1998) -  R.E.M
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