Renzi, il colpo di coda dello scorpione
Se Renzi fosse un animale sarebbe… lo
scorpione della favola di Esopo, che punge la rana anche se così affonda pure
lui. È riuscito nel suo primo obiettivo: ha messo in crisi il governo e lo ha
costretto a cambiare il Recovery plan. Ma, strada facendo, ha anche
ricompattato Pd e Cinquestelle intorno al premier, oggi più difficile da
raggiungere con il suo pungiglione. Per il «rottamatore» Conte si è finora
rivelato un osso più duro di Enrico Letta. Però ha riconquistato centralità:
ormai soffriva nello schema di gioco che lui stesso aveva inventato con il governo
giallo-rosso; calo nei sondaggi e marginalità lo hanno indotto a cambiare
tattica. Che sia riuscito ad aprire una crisi di governo con un consenso al 2%
nei sondaggi è uno di quei portenti italiani per cui andiamo famosi nel mondo.
Conte, il passo della volpe per
resistere
Se Giuseppe Conte fosse un animale, sarebbe… una volpe. O almeno così vorrebbe. Ha cercato di battere al suo gioco un feticista della manovra di palazzo come Renzi. Così l’altro giorno ha tirato fuori dal cilindro l’ipotesi di cercarsi una «sua» maggioranza, con l’apporto di una quindicina di «profughi» dell’opposizione: «avanti anche senza Renzi». I commentatori, a proposito di volpi, hanno rispolverato un precedente andreottiano. Ma qualcosa gli ha fatto cambiare idea in 24 ore. Forse una provvisoria carestia di «responsabili» o un sibillino post della Sfinge Grillo. Certamente l’incontro con Mattarella. Alla fine del quale la marcia indietro: «Avanti solo con il sostegno di tutta la maggioranza». La «volpe» finirà in pellicceria? Non è detto. Ma deve iniziare a trattare, come andava fatto da subito.
Antonio Polito, Il Corriere della Sera (14/1/2021)