nuovigiorni

"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

giovedì 15 ottobre 2020

Concentrarsi

In un mondo di profonde disuguaglianze e aspre contrapposizioni, a quanto sembra c’è ancora una cosa che ci unisce: nessuno di noi riesce a concentrarsi. Gli ultimi eventi (“praticamente tutto” per citare il famoso meme di internet) sembrano averci annebbiato il cervello. (...) Dire a qualcuno che ha il cervello annebbiato che la soluzione è concentrarsi è come dire a una persona che soffre di aracnofobia che la soluzione è non avere paura dei ragni. A cosa serve? Un antidoto più utile alla confusione mentale parte dall’idea scientifica che, per semplificare un po’, possiamo concentrarci su una sola cosa alla volta. (...) Per me, e sospetto per molte altre persone, questo senso di dispersione di solito è frutto dell’ansia: mi sento in colpa per tutte le cose che avrei dovuto fare e non ho fatto, perciò svolazzo da una all’altra (o svolazzo su Twitter) per alleviare lo stress che ognuna di quelle cose in sospeso mi provoca. Ma così non si finisce mai niente. Invece, ho cominciato gradualmente a capire che la vera abilità consiste nell’imparare a sopportare di più “l’ansia di non aver fatto le cose”, rimandare coscientemente tutto quello che si può, tranne la cosa che si decide di finire. Ben presto, la soddisfazione di averla completata rende l’ansia più sopportabile. E comunque, più cose finiamo, meno ne avremo per le quali essere ansiosi. Ma questo netto rifiuto di concentrarsi su più di una cosa alla volta ha un prezzo. Ci dispiace non rispettare una scadenza a vantaggio di un’altra, trascurare un’amicizia per coltivarne un’altra o lasciare che nostro figlio di cinque anni guardi la televisione per quattro ore per finire un lavoro importante (a seconda delle nostra situazione economica, naturalmente, i sacrifici possono essere molto più pesanti di questi). Ma bisogna pur rinunciare a qualcosa: l’essere umano ha dei limiti, anche in periodi migliori. Perciò la sfida non è tanto evitare conseguenze indesiderabili, quanto scegliere saggiamente. È un consiglio disperato? No, è un invito a entrare nell’unico mondo in cui possiamo fare tutto quello che ci gratifica: il mondo reale.

Oliver Burkeman, The Guardian (3/9/20) - da internazionale.it

Canzone del giorno: Altered States (1999) - Bush
Clicca e ascoltaAltered....