Cosa rende il cervello umano così irrequieto? Per quale motivo gli esseri
umani si adattano tanto velocemente a ciò che hanno intorno? A causa del fenomeno noto come soppressione della ripetizione.
Quando il cervello si abitua a qualcosa, risponde con minore intensità
ogni volta che la vede. Immaginiamo di imbatterci in un oggetto nuovo, per esempio un’auto senza conducente. La prima volta il cervello risponde in modo rilevante: sta assimilando qualcosa di nuovo
e lo registra. La seconda mostra una risposta leggermente meno intensa. La terza volta la risposta è ancora
minore. La quarta meno ancora. Più qualcosa ci è familiare, meno energia neurale spendiamo per
elaborarla.
Perché siamo
fatti così? Perché siamo esseri che vivono e muoiono grazie all’energia
immagazzinata nel corpo. Se
facciamo previsioni corrette, possiamo risparmiare energia. Migliori sono le
previsioni, minore sarà l’energia che spendiamo. La ripetizione ci rende più
sicuri dei pronostici e più efficienti nell’agire. Però se il cervello si
sforza così tanto per rendere il mondo prevedibile, sorge una domanda: se
amiamo così tanto la prevedibilità perché, per esempio, non sostituiamo i
nostri televisori con dispositivi che emettono un bip ritmico in modo
prevedibile 24 ore al giorno? La risposta è che la mancanza di sorpresa ci infastidisce.
Più conosciamo qualcosa, meno ci sforziamo di pensarci. La familiarità alimenta
l’indifferenza. Si innesca la soppressione della ripetizione e l’attenzione
cala. Nonostante la prevedibilità sia rassicurante, il cervello
tende ad assimilare fatti nuovi nel suo modello di mondo.
È sempre in
cerca di novità.
Tratto da "La specie creativa" di Anthony Brandt e David Eagleman
Canzone del giorno: Bad Brain (1978) - Ramones
Clicca e ascolta: Bad....