Dov’eri ieri sera a cena? E stamattina a che ora sei uscito di casa? Il tuo telefono lo sa. E vende l’informazione a delle aziende private. Quattro giornalisti del New York Times hanno avuto accesso al database di una di queste aziende. Si vede una mappa di New York piena di puntini luminosi: milioni di telefoni tracciati, fino a quattordicimila volte al giorno, con un’approssimazione di meno di un metro.
Le informazioni raccolte sono anonime, ma risalire all’identità delle persone è semplice. Un puntino sulla mappa esce da un'abitazione alle 7 di mattina, raggiunge una scuola media a 22 chilometri di distanza. Poi esce dalla scuola nel pomeriggio ed entra nello studio di un dermatologo. Torna a casa, passeggia in un parco. Poi passa la sera all’interno di un’altra abitazione. È la casa dell’ex fidanzato. Quel puntino è una donna: Lisa Magrin, 46 anni, insegnante di matematica.
Sono almeno 75 le aziende che raccolgono informazioni dai telefoni, e sono circa duecento milioni i telefoni tracciati ogni giorno solo negli Stati Uniti, per un giro d’affari di 21 miliardi di dollari: soprattutto pubblicità mirata, con Google e Facebook in testa. Tracciando chi entra nel pronto soccorso, un’agenzia vende spazi pubblicitari ad avvocati specializzati in cause per lesioni personali. Due aziende hanno tracciato le persone presenti alla cerimonia di insediamento di Donald Trump.
“È come vivere nel mondo descritto nel libro 1984”, ha detto il socio di una di queste aziende. Sono più di mille le app in grado di rilevare con precisione la nostra posizione. Edward Snowden, l’ex informatico della Cia che nel 2013 ha reso pubblici i programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e di quello britannico, una volta ha scritto: “Sostenere che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come affermare che non si è interessati alla libertà di espressione perché non si ha nulla da dire”.
Giovanni De Mauro, Internazionale (14/12/2018)
Le informazioni raccolte sono anonime, ma risalire all’identità delle persone è semplice. Un puntino sulla mappa esce da un'abitazione alle 7 di mattina, raggiunge una scuola media a 22 chilometri di distanza. Poi esce dalla scuola nel pomeriggio ed entra nello studio di un dermatologo. Torna a casa, passeggia in un parco. Poi passa la sera all’interno di un’altra abitazione. È la casa dell’ex fidanzato. Quel puntino è una donna: Lisa Magrin, 46 anni, insegnante di matematica.
Sono almeno 75 le aziende che raccolgono informazioni dai telefoni, e sono circa duecento milioni i telefoni tracciati ogni giorno solo negli Stati Uniti, per un giro d’affari di 21 miliardi di dollari: soprattutto pubblicità mirata, con Google e Facebook in testa. Tracciando chi entra nel pronto soccorso, un’agenzia vende spazi pubblicitari ad avvocati specializzati in cause per lesioni personali. Due aziende hanno tracciato le persone presenti alla cerimonia di insediamento di Donald Trump.
“È come vivere nel mondo descritto nel libro 1984”, ha detto il socio di una di queste aziende. Sono più di mille le app in grado di rilevare con precisione la nostra posizione. Edward Snowden, l’ex informatico della Cia che nel 2013 ha reso pubblici i programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e di quello britannico, una volta ha scritto: “Sostenere che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come affermare che non si è interessati alla libertà di espressione perché non si ha nulla da dire”.
Giovanni De Mauro, Internazionale (14/12/2018)
Canzone del giorno: Spies (2000) - Coldplay
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