La cultura produce grande ricchezza in Italia, crea una forte quota di occupazione nazionale e quindi «fa mangiare», nonostante le leggende sulle battute attribuite a certi politici (e puntualmente smentite). Il sistema produttivo culturale e creativo – composto da imprese, Pubblica amministrazione, non profit – genera più di 92 miliardi di euro e muove nell’insieme, attivando altri settori economici, ben 255,5 miliardi, ovvero il 16,6 per cento del valore aggiunto nazionale.
È il sorprendente dato di economia reale registrato dal rapporto 2018 Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il sostegno di Regione Marche. Il rapporto, presentato ieri al ministero per i Beni e le attività culturali, racconta variegate realtà. Il sistema produttivo culturale e creativo assicura 1,5 milioni di posti di lavoro, ovvero il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Posti che sono cresciuti nel 2017 dell’1,6%, più della media nazionale (+1,1%). (...)
La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per l’incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,9% e il 10,1%. Dunque è la capitale culturale d’Italia. Roma è seconda per valore aggiunto (9,8%) e terza per occupazione (8,6%), Torino si colloca, rispettivamente, terza (8,8%) e quarta (8,4%). Ancora: più di un terzo della spesa turistica nazionale, il 38,1%, è attivata dalla cultura e dalla creatività. Un dato confortante: nel 2017, si legge nel rapporto, il mercato dei libri si è chiuso con un +5,8% (libri di carta, ebook, audiolibri e stima del valore di Amazon).
Il nostro Paese visto dall’estero appare assai più prestigioso di quanto non immaginiamo noi italiani. (...) secondo Kpmg, una delle quattro maggiori società internazionali di revisione aziendale, Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo Coca Cola e Visa.
Paolo Conti, Corriere della Sera (22/6/2018)
È il sorprendente dato di economia reale registrato dal rapporto 2018 Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con il sostegno di Regione Marche. Il rapporto, presentato ieri al ministero per i Beni e le attività culturali, racconta variegate realtà. Il sistema produttivo culturale e creativo assicura 1,5 milioni di posti di lavoro, ovvero il 6,1% del totale degli occupati in Italia. Posti che sono cresciuti nel 2017 dell’1,6%, più della media nazionale (+1,1%). (...)
La grande area metropolitana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per l’incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,9% e il 10,1%. Dunque è la capitale culturale d’Italia. Roma è seconda per valore aggiunto (9,8%) e terza per occupazione (8,6%), Torino si colloca, rispettivamente, terza (8,8%) e quarta (8,4%). Ancora: più di un terzo della spesa turistica nazionale, il 38,1%, è attivata dalla cultura e dalla creatività. Un dato confortante: nel 2017, si legge nel rapporto, il mercato dei libri si è chiuso con un +5,8% (libri di carta, ebook, audiolibri e stima del valore di Amazon).
Il nostro Paese visto dall’estero appare assai più prestigioso di quanto non immaginiamo noi italiani. (...) secondo Kpmg, una delle quattro maggiori società internazionali di revisione aziendale, Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo Coca Cola e Visa.
Paolo Conti, Corriere della Sera (22/6/2018)
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