REGIA: Paul Thomas Anderson
INTERPRETI: Daniel Day-Lewis, Lesley Manville, Vicky Krieps, Camilla Rutherford, Bern Collaço, Richard Graham, Jane Perry
SCENEGGIATURA: Paul Thomas Anderson
COSTUMI: Mark Bridges
COSTUMI: Mark Bridges
DURATA: 130'
USCITA: 22
Le vie dell’amore sono strane, fortuite
e imprevedibili.
Paul Thomas Anderson, nel suo nuovo film “Il filo nascosto”, fa muovere la coppia protagonista in una cornice glamour degli anni cinquanta londinesi raccontando una storia d’amore che spiazza lo spettatore, “costretto” a seguire le ossessioni nevrotiche di un rinomato sarto della moda britannica (interpretato superbamente da Daniel Day-Lewis) e la caparbietà di una giovane cameriera (l’efficace Vicky Krieps).
Il regista dipinge il protagonista rilevandone le sue manie di uomo scorbutico e narcisista. Il suo mondo è contornato da donne che ruotano nella sua bellissima villa-laboratorio. La sorella, l’ennesima fidanzata, le assistenti, le donne delle pulizie. Tutte donne perfettamente passive all’estrosità del famoso stilista. E poi c’è un’altra donna che incombe, ma nel suo subconscio, trattandosi della madre defunta. Un uomo che autocelebra se stesso e tiene sufficientemente a distanza le donne che girano intorno a lui fino a quando non s’imbatte casualmente in una sgraziata ma affascinante cameriera che manda in tilt la sua routine.
Da quel momento la vita dei due inizia a intraprendere strane strade in un continuo rimescolamento psicologico: è l’ossessivo sarto che sovrasta la giovane donna ovvero è lei che fa a pezzettini le sicurezze dell’uomo, facendo venire a galla le ossessioni che lo governano?
“Fili” nascosti, impercettibili frammenti di vita.
D’altronde l’idea di cinema di Paul Thomas Anderson, uno dei registi più acclamati negli ultimi anni dalla critica, ha proprio a che fare con tratti velati e metaforici, immagini che sembrano evocare sempre qualcos’altro, con personaggi fuori da un ordine prestabilito.
Anche in questo suo ultimo lavoro, l’intensità delle inquadrature e il suo perfezionismo confermano le sue indubbie capacità stilistiche.
Un film visionario e volutamente contorto.
Paul Thomas Anderson, nel suo nuovo film “Il filo nascosto”, fa muovere la coppia protagonista in una cornice glamour degli anni cinquanta londinesi raccontando una storia d’amore che spiazza lo spettatore, “costretto” a seguire le ossessioni nevrotiche di un rinomato sarto della moda britannica (interpretato superbamente da Daniel Day-Lewis) e la caparbietà di una giovane cameriera (l’efficace Vicky Krieps).
Il regista dipinge il protagonista rilevandone le sue manie di uomo scorbutico e narcisista. Il suo mondo è contornato da donne che ruotano nella sua bellissima villa-laboratorio. La sorella, l’ennesima fidanzata, le assistenti, le donne delle pulizie. Tutte donne perfettamente passive all’estrosità del famoso stilista. E poi c’è un’altra donna che incombe, ma nel suo subconscio, trattandosi della madre defunta. Un uomo che autocelebra se stesso e tiene sufficientemente a distanza le donne che girano intorno a lui fino a quando non s’imbatte casualmente in una sgraziata ma affascinante cameriera che manda in tilt la sua routine.
Da quel momento la vita dei due inizia a intraprendere strane strade in un continuo rimescolamento psicologico: è l’ossessivo sarto che sovrasta la giovane donna ovvero è lei che fa a pezzettini le sicurezze dell’uomo, facendo venire a galla le ossessioni che lo governano?
“Fili” nascosti, impercettibili frammenti di vita.
D’altronde l’idea di cinema di Paul Thomas Anderson, uno dei registi più acclamati negli ultimi anni dalla critica, ha proprio a che fare con tratti velati e metaforici, immagini che sembrano evocare sempre qualcos’altro, con personaggi fuori da un ordine prestabilito.
Anche in questo suo ultimo lavoro, l’intensità delle inquadrature e il suo perfezionismo confermano le sue indubbie capacità stilistiche.
Un film visionario e volutamente contorto.
Canzone del giorno: You Saved Me (2010) - Skunk Anansie
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