Coloro che stamani hanno visionato le prime pagine dei principali quotidiani si sono ritrovati, nella maggior parte dei casi, con l'apertura dedicata alla fine della legislatura e alla probabile data delle delle prossime elezioni, previste entro marzo del 2018. Poi c'è chi ha preferito (Corriere della Sera, Messaggero) focalizzare l'attenzione sulla missione militare in Niger decisa dal nostro governo o chi, invece, ha deciso di concentrarsi (il Manifesto, l'Avvenire) sui naufragi di numerosi migranti nel mar mediterraneo.
Se poi ci si ritrova tra le mani Repubblica e Libero (praticamente due giornali diametralmente opposti per linea politica editoriale) non si può fare a meno di notare lo scatto che caratterizza la prima pagina dei due quotidiani. Foto in evidenza di Fausto Brizzi e, in entrambi i casi, chiaro riferimento al film del regista "Poveri ma ricchissimi" che, attualmente nelle sale, sta ottenendo superlativi incassi al botteghino. Repubblica titola: "Accusato di molestie, Brizzi fa grandi incassi e altri tre film". Di par suo Libero sintetizza che "Il film di Brizzi, presunto molestatore, è il re degli incassi".
Ma per quale motivo la foto di Brizzi in bella mostra? Una maniera per i garantisti di ricordarci che prima di condannare qualcuno bisogna attendere i processi? Un rilievo al pressappochismo del pubblico natalizio che non ha la sensibilità di "punire" un film di un regista accusato da più attrici di molestie sessuali? Ma, in ogni caso, non è un po' maldestro, esagerato e scorretto associare il successo di un film alle gravi accuse che coinvolgono il regista? Se i simpatici Christian De Sica ed Enrico Brignano, ben diretti da Brizzi, attirano il pubblico delle grandi occasioni, perché mettere nel tritacarne mediatico le vicende così delicate che coinvolgono il regista e che ancora devono essere chiarite in sede giudiziale? Non c'è nessuna assonanza fra presunte molestie e il successo del film. Non c'è nessuna rivincita di Brizzi se il suo film incassa tanto come non ci sarebbe stata nessuna sua sconfitta morale se il medesimo film non avesse richiamato così tanta gente.
Canzone del giorno: Hell To Pay (2016) - Drowning Pool
Clicca e ascolta: Hell....