Pochi giorni fa Repubblica ha pubblicato uno studio
della Fondazione Leone Moressa. I ricercatori hanno quantificato in 800mila
ragazzi (figli di immigrati) il numero di coloro che potrebbero beneficiare
della riforma dello Ius Soli (per il momento ferma al Senato) divenendo
cittadini italiani. Si tratta di giovani che hanno studiato in Italia e che,
dal calcoli degli analisti, sono, nella maggior parte dei casi di religione
cristiana (44%) contro un 38 % di musulmani. Sul quotidiano Luigi Caracciolo
sottolinea come: "Se c’é un diritto che non ha mai eccitato gli italiani è
quello alla cittadinanza. Oggi invece sembra che una forte quota dei nostri
compatrioti l’abbia riscoperto. Non per affermarlo ed estenderlo, ma per
negarlo a chi, da anni abitando fra noi, aspirerebbe a ottenerlo per convivere
con noi. Specie se la sua origine lo rende sospettabile di essere musulmano.
Dunque jihadista. Ergo terrorista. Cortocircuito insensato ma potente". Lo
slogan "fuori lo straniero/italiani prima di tutto", oltre ad avere
una carica di potenziale violenza non aiuta gli interessi del nostro paese:
"Non c’è nulla di meno patriottico e di più irrazionale della xenofobia.
L’interesse nazionale, per un Paese in drammatico declino demografico e sempre
più vecchio, consiste nell’integrare la massima quota possibile di giovani nati
in Italia o che vivono da tempo nel nostro Paese e vogliono diventare italiani
a tutti gli effetti. Sotto il profilo economico: non si può concepire una
crescita strutturale con questo trend demografico. Sotto l’aspetto della
sicurezza e della pace sociale: impossibile garantirle se lasciamo che questo
Paese diventi un coacervo di ghetti incomunicanti se non ostili, abitati in
quote sempre maggiori da chi non si sente parte della nostra comunità o peggio
ne viene escluso a priori". (...) "Se non saremo in grado di dare una
prospettiva italiana ai figli di chi è arrivato qui da tempo, ne pagheremo il
prezzo. Per il gusto idiota di preservare la “purezza della razza”
fabbricheremo in casa quei terroristi che cerchiamo di bloccare alle frontiere.
Certo la legge ferma al Senato non è la panacea. E pare già attardata
rispetto alle esigenze attuali, per le sue clausole alquanto restrittive. Non è
con la sola cittadinanza formale che si producono cittadini. Ma se non sapremo
fare nemmeno questo piccolo passo, il sogno di un Paese più giovane, unito e
consapevole resterà tale.
Pochi giorni fa Repubblica ha pubblicato uno studio
della Fondazione Leone Moressa. I ricercatori hanno quantificato in 800mila
ragazzi (figli di immigrati) il numero di coloro che potrebbero beneficiare
della riforma dello Ius Soli (per il momento ferma al Senato) divenendo
cittadini italiani. Si tratta di giovani che hanno studiato in Italia e che,
dal calcoli degli analisti, sono, nella maggior parte dei casi di religione
cristiana (44%) contro un 38 % di musulmani. Sul quotidiano Luigi Caracciolo
sottolinea come: "Se c’é un diritto che non ha mai eccitato gli italiani è
quello alla cittadinanza. Oggi invece sembra che una forte quota dei nostri
compatrioti l’abbia riscoperto. Non per affermarlo ed estenderlo, ma per
negarlo a chi, da anni abitando fra noi, aspirerebbe a ottenerlo per convivere
con noi. Specie se la sua origine lo rende sospettabile di essere musulmano.
Dunque jihadista. Ergo terrorista. Cortocircuito insensato ma potente". Lo
slogan "fuori lo straniero/italiani prima di tutto", oltre ad avere
una carica di potenziale violenza non aiuta gli interessi del nostro paese:
"Non c’è nulla di meno patriottico e di più irrazionale della xenofobia.
L’interesse nazionale, per un Paese in drammatico declino demografico e sempre
più vecchio, consiste nell’integrare la massima quota possibile di giovani nati
in Italia o che vivono da tempo nel nostro Paese e vogliono diventare italiani
a tutti gli effetti. Sotto il profilo economico: non si può concepire una
crescita strutturale con questo trend demografico. Sotto l’aspetto della
sicurezza e della pace sociale: impossibile garantirle se lasciamo che questo
Paese diventi un coacervo di ghetti incomunicanti se non ostili, abitati in
quote sempre maggiori da chi non si sente parte della nostra comunità o peggio
ne viene escluso a priori". (...) "Se non saremo in grado di dare una
prospettiva italiana ai figli di chi è arrivato qui da tempo, ne pagheremo il
prezzo. Per il gusto idiota di preservare la “purezza della razza”
fabbricheremo in casa quei terroristi che cerchiamo di bloccare alle frontiere.
Certo la legge ferma al Senato non è la panacea. E pare già attardata
rispetto alle esigenze attuali, per le sue clausole alquanto restrittive. Non è
con la sola cittadinanza formale che si producono cittadini. Ma se non sapremo
fare nemmeno questo piccolo passo, il sogno di un Paese più giovane, unito e
consapevole resterà tale.
Canzone del giorno: Skin Thin (2009) - Ben Harper
Clicca e ascolta: Skin....