Musical pigliatutto. Pellicola da Guinness. Omaggio al cinema classico.
La La Land, l'attesissimo film di Damien Chazelle, è riuscito ad imporsi con prepotenza e la maggioranza della critica ne tesse le lodi, mentre, come accade sempre in questi casi, c'è una parte che mugugna e ritiene sproporzionate le 14 nominations agli Oscar (l'ultima volta avvenne, per capirci, nel 1997 con Titanic di James Cameron).
Ma d'altronde il musical, nella veste cinematografica, è un genere complesso nonostante la sua apparente semplicità e immediatezza. Recitazione, musica, canto e danza rimbalzano prepotentemente sul grande schermo e lo spettatore, per godersi lo spettacolo, deve lasciarsi andare.
Proprio per questo motivo, probabilmente, per meglio apprezzare il film si deve accettare il consiglio di Chazelle: "Sognare conviene, qualunque sia questa convenienza. Non è neppure necessario che i sogni si avverino. Se cerchi un messaggio del film, ecco è questo".
La La Land è un film intenso e travolgente proprio perché racconta il difficilissimo rapporto tra sogni e realtà. I sogni sono sogni. La vita offre innumerevoli occasioni e i rimpianti sono sempre dietro l'angolo. Ma senza i desideri, senza la speranza che si trasforma in testardaggine e capacità di affrontare il quotidiano, non si va da nessuna parte. Sognare, sperare, impegnarsi, amare. I due protagonisti vivono le loro stagioni catapultandosi nel vortice dei desideri. Musica e danza esaltano la storia d'amore fra un'aspirante attrice (la straordinaria Emma Stone con i suoi occhi enormi e magnifici) e un musicista (il magnetico Ryan Gosling) che sogna di aprire e gestire un jazz club.
La regia di Chazelle esalta le doti della collaudata coppia e l'omaggio al vecchio musical hollywoodiano fa tutto il resto. Poi magari i puristi del jazz avranno da ridire sulla colonna sonora, altri criticheranno lo stile o la sceneggiatura, ma La La Land è soprattutto un viaggio fra i sogni, infranti o non. I minuti finali nei quali il protagonista, mentre suona al pianoforte, ripercorre con la mente quello che è stato ma anche quello se sarebbe potuto essere, rappresentano un tocco di gran classe per un film leggiadro, intenso e terapeutico anche per gli amanti del cinema.
Canzone del giorno: La stagione dell'amore (1983) - Franco Battiato
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