"L'elogio della mediazione" è il titolo
dell'editoriale, su Repubblica di oggi, firmato da Ilvo Diamanti.
Il professore esamina l'accelerazione di una tendenza che va
sempre più consolidandosi nel nostro Paese e che ci spinge "verso un
presidenzialismo di fatto. Verso una democrazia immediata, più-che-diretta, che
rimpiazza ogni mediazione rappresentativa con i media".
Lo scritto evidenzia come oggi ogni "mediazione"
sia bypassta dai canali della cosiddetta "comunicazione im-mediata".
Se Berlusconi era un efficace comunicatore che utilizzava i media tradizionali
(leggi "televisione"), oggi Renzi utilizza ("più e meglio di
altri", scrive Diamanti) i social media. Twitter, Facebook e via dicendo:
"I canali e gli attori tradizionali della mediazione, d'altronde, si sono
rarefatti. I partiti per primi, sempre più personalizzati e abbandonati dagli
iscritti. Intorno a noi vediamo leader senza partiti e partiti senza società e
senza territorio. Così i leader si rivolgono direttamente ai cittadini. Senza
mediazioni. D'altronde, le mediazioni sono sempre più difficili da proporre e
da imporre. Perché i cittadini appaiono, a loro volta, più soli. Visto che non
solo i partiti, ma anche le associazioni tradizionali si stanno indebolendo. Il
sindacato, le organizzazioni di rappresentanza degli interessi: hanno perduto
la loro base sociale. E, insieme, la fiducia dei cittadini. Ormai, meno del 20%
delle persone, in Italia, esprime fiducia nei sindacati. Mentre, fra le
istituzioni, mantengono un buon grado di credibilità solo le Forze dell'ordine,
il presidente della Repubblica. E Papa Francesco. Sintomi e segni della diffusa
domanda di sicurezza. E di "fede". In qualcuno. In qualcosa".
Ilvo Diamanti sottolinea il suo disagio dinanzi a una realtà
attraversata "da uomini soli al comando, chiamati a decidere subito e
senza mediazioni, in rete o attraverso i referendum popolari". In tal
senso cita Evgenij Morozov, il sociologo bielorusso iper-critico sulla visione
ottimistica di Internet che aiuta i processi democratici: "Così a
volte provo un po' di nostalgia. Dei (buoni) partiti. Capaci di rappresentare
la società. Capaci di indicare percorsi futuri, perché hanno un passato, una
storia. E ammetto la mia preferenza per la democrazia rappresentativa. Per la
"buona" mediazione, realizzata da "buoni" mediatori".
Canzone del giorno: When Two Worlds Collide (1998) - Iron Maiden
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