Già
in passato aveva provato a farla finita. Alla fine è riuscita nel suo tragico
intento. La depressione e la vergogna hanno avuto la meglio. Tiziana Cantone,
31 anni, poco più di un anno fa era diventata, suo malgrado, una star del web.
La sua "colpa" ha a che fare con la sua maldestra ingenuità: avere
messo in rete un suo video di sesso esplicito per fare un dispetto al suo ex.
Scrive Michela Marzano su Repubblica: "Capita a ogni persona di commettere
errori, di comportarsi in maniera superficiale, o di non rendersi conto delle
conseguenze che possono avere uno scherzo o una bravata. Succede, si paga il
conto, talvolta ci si fa anche molto male, ma poi ci si risolleva e si riparte.
Almeno, era così che succedeva prima di Internet. Prima, appunto. Perché da
quando c’è Internet, da quando le barriere tra la vita privata e la vita
pubblica sono crollate e da quando chiunque si sente in diritto di offendere e
insultare gli altri sulla base di immagini, rumori e video che circolano online
– come se gli insulti e le offese non avessero conseguenze importanti sulla
vita di una persona – sembra che non si possa più fare nulla per tornare
indietro, e le eventuali colpe tracciano il sentiero di una vergogna senza
fine, ineluttabile, perenne".
Gogna mediatica che ha distrutto la
donna perché, nell'era di Internet, la condivisione sui social di un video può
scatenare una "virilità" che fa soccombere ogni diritto alla privacy:
"Manca un’educazione responsabile
all’utilizzo dei social. Manca la capacità di capire che una vita può essere
distrutta quando viene intaccata la propria reputazione. Manca la
consapevolezza del fatto che certe immagini e certi video che circolano online
indipendentemente dalla propria volontà possono distruggere l’identità stessa
di una persona, impedendole di cambiare, trasformarsi, redimersi e diventare
“altro”. Anche se il valore della nostra vita è infinitamente superiore al
giudizio che una persona può avere di noi, è difficile, se non addirittura
impossibile, saperlo e averne consapevolezza in un mondo che riduce tutto al
“si dice” e al “si vede”.
Canzone del giorno: Somebody Out There (1985) - Alan Parson Project
Clicca e ascolta: Somebody....