Forse questo pensiero – tratto da un libro di Marco Presta – è un po’ da misantropi, ma coloro che rompono (il silenzio) sono “più numerosi delle stelle del cielo”, specie in estate.
Perché questa è la stagione in cui i nemici giurati della quiete mettono fuori le loro esuberanti testoline dalle tane e si organizzano, si scatenano, si motorizzano, si associano, si esibiscono a far gazzarra in ogni dove e nelle modalità le più diverse e sguaiate. (...) Ma l’idea di riprodurre piccole e maldestre Rimini in località incantevoli, dove il mare e la natura sono favolose è come avere una cena pagata alla migliore enoteca e chiedere al cameriere uno di quei vinelli nelle confezioni di cartone da 50 centesimi al litro; o come recarsi all’Oktoberfest portandosi da casa un birrino; o come andare a sentire un concerto di Riccardo Muti tenendosi sulle orecchie le cuffie con le canzoni dei Righeira.
Antonio Socci, Libero del 4/8/2016